Potremmo dire che tutto è iniziato con un Tweet. Ieri sera infatti, dopo aver presentato la sua proposta sulla riforma Pensioni 2015, il Presidente dell'Inps Tito Boeri ha scritto sul social network un tweet piuttosto criptico che anticipava quanto spiegato oggi 9 luglio durante l'audizione informale alla Commissione Lavoro. Le novità sono molte, ma andiamo per ordine: ieri dopo la presentazione della sua proposta si è scatenata la discussione sulla possibilità di anticipare l'uscita dal mondo del lavoro in cambio di un ricalcolo contributivo dell'assegno pensionistico.

L'idea non piace ai sindacati, a gran parte del mondo politico e ovviamente ai pensionandi che non vogliono avere tagli. Nella serata Boeri ha scritto su Twitter: "Nostra proposta equivocata. Flessibilità sostenibile non significa per forza ricalcolo pensione col contributivo". Un fulmine a ciel sereno, tutto equivocato quindi? O forse una marcia indietro del Presidente?

Boeri e la Riforma Pensioni 2015: marcia indietro sul contributivo?

Oggi in commissione lavoro Boeri è entrato nel dettaglio delle parole twittate ieri, spiegando meglio il suo concetto. Il Presidente ha detto che gli organi di stampa e non solo hanno scritto inesattezze e travisato la sua proposta: " Approfitto per chiarire alcuni messaggi che sono stati dati distorti.

Si è parlato di riduzione delle pensioni del 30-35% anche per le più basse, cosa che non è mai assolutamente prevista". Boeri non si ferma qui, e spiega anche che non ha nessuna intenzione di fare una riforma delle pensioni che si basi sul contributivo: "Anche l'idea che vada fatto un ricalcolo sul contributivo non ci appartiene. Abbiamo semplicemente detto che le uscite verso le pensioni anticipate devono esser sostenibili e non devono avvenire ai danni delle generazioni prossime".

Pensioni, novità da Boeri, 'Ci sono altri modi, non serve il ricalcolo contributivo'

Boeri continua poi con novità clamorose sulle pensioni: "Questo non significa doversi allineare al contributivo, ci sono altri modi per garantire che il montante sia spalmato su più anni per non gravare. L'unico messaggio che va dato è che il regime contributivo è sostenibile e nelle nostre proposte tuteliamo chi è sotto quel regime.

Non vuol dire che chi non è in quel regime debba allinearsi per forza, queste riduzioni del 30% sono opere di fantasia pura di chi vuole screditare le nostre proposte". Voi cosa ne pensate? Siete più tranquilli dopo queste parole? Diteci la vostra qui sotto!