Il dibattito parlamentare sulle modifiche da apportare all'attuale legge pensionistica, la riforma Fornero, continua senza alcuna sosta, nonostante ci si appresti a godere delle sospirate ferie estive. La discussione tra le varie istituzioni politiche proseguirà il prossimo mese di settembre, quando si cercherà di risolvere alcune problematiche che hanno caratterizzato questi ultimi mesi di vita politica in Italia.

Tra queste, ricordiamo quella dei cosiddetti Quota 96, i circa 4.000 lavoratori del comparto scuola che aspettano, ormai da tre anni, il momento sospirato della pensione.

Il prossimo 9 settembre è stato fissato un incontro per discutere di Quota 96

Il governo Renzi sembrerebbe intenzionato a risolvere questa situazione, secondo quando è stato evidenziato nell'incontro dei giorni scorsi tra le diverse parti politiche. Il prossimo 9 settembre è stata fissata una nuova riunione nella quale si cercherà di mettere in pratica quanto discusso in ambito politico, con l'obiettivo di giungere ad una soluzione.

Per il momento, però, docenti e personale Ata torneranno regolarmente al lavoro il prossimo 1° settembre, in attesa di conoscere il loro futuro pevidenziale.

Nessun atto concreto è stato messo in atto per modificare il sistema pensionistico

Intanto, la questione pensionistica rimane ancora in piedi, senza alcun atto concreto da parte dell'esecutivo guidato dal premier Matteo Renzi. Solamente il presidente Inps, Tito Boeri, ha messo in risalto una serie di proposte che, secondo quanto riportato dal sito pensionioggi.it, sono considerate positive dallo stesso presidente del consiglio. La concretezza del numero uno Inps è anche, evidenziata da alcune iniziative, come ad esempio quella denominata 'La mia pensione', con la quale, tramite l'accesso via internet, tutti i lavoratori over 50 avranno la possibilità di conoscere il calcolo automatico della propria pensione, al momento del raggiungimento dei requisiti pensionistici.

Resta da vedere se il governo Renzi applicherà uno dei metodi flessibili proposti

Nulla di fatto, almeno per il momento, per l'applicazione di uno dei sistemi di uscita flessibile depositati in Parlamento nei mesi scorsi. Tra questi, ricordiamo quello denominato Quota 100, oppure il Quota 97, con penalizzazioni che possono raggiungere anche l'8 percento. Resta da vedere se, alla ripresa dei lavori parlamentari, il governo Renzi decida di prendere in considerazione uno di questi metodi per consentire l'uscita anticipata dal mondo del lavoro, al fine dei abbassare l'età pensionabile (un obiettivo che vuole essere raggiunto sia da molte parti politiche che da quelle sindacali).