In queste ore, si sta svolgendo, di fronte al Ministero dell'Economia, un'importante manifestazione da parte di molte categorie di lavoratori, a seguito del blocco di alcune norme previdenziali che sembravano acquisite e che, invece, sono state bocciate dal governo Renzi. Parliamo della proroga del sistema contributivo donna e della settima salvaguardia degli esodati. Nel sit-in, in corso di svolgimento, ci sono anche i lavoratori del comparto scuola, denominati Quota 96, i quali, nonostante sono in possesso dei requisiti per andare in pensione, sono costretti a rimanere al lavoro, a causa di un errore presente nella Legge Fornero.
Duro attacco del Comitato Quota 96 nei confronti del governo Renzi
Qualche giorno fa, sul sito internet pensioniblog.it, è apparso un comunicato del Comitato Lavoratori Quota 96 Scuola, nel quale si spiega il motivo del forte dissenso nei confronti dell'esecutivo, guidato dal premier Renzi. Il Comitato denuncia una specie di 'furto', effettuato dalle istituzioni politiche, di quei fondi destinati per le salvaguardie degli esodati con un atto definito anticostituzionale. I Quota 96 evidenziano che esiste una legge dello Stato che prevede l'istituzione di un fondo destinato a salvaguardare determinate categorie di lavoratori.
Secondo loro, l'atto effettuato dal Ministero dell'Economia di incamerare i soldi non utilizzati nel Bilancio dello Stato, è una vera e propria propaganda elettorale che sta portando alla cancellazione della tassa sulla prima casa.
Comitato: 'Governo Renzi come quello guidato da Mario Monti'
Il Comitato in questione evidenzia che il taglio di questa tassa andrà ad agevolare anche quei proprietari di appartamenti e ville con rendite elevate. Tutto questo a discapito di tante persone che senza più reddito, come gli esodati, o di lavoratori che hanno già acquisito il diritto di lasciare il lavoro, i Quota 96 appunto. Quindi, nessun cambio di marcia del governo Renzi rispetto a quello precedente, guidato dall'ex premier Mario Monti.
Infine, I Quota 96, in questo comunicato, specificano che le istituzioni, invece di tassare i privilegi per i più ricchi, vanno ad intaccare le categorie più deboli della società con il silenzio da parte dei sindacati che, a loro dire, non si sono mai impegnati realmente in iniziative, al fine di combattere l'immobilismo del governo.