Finalmente sono arrivate proposte concrete da parte del governo nella giornata odierna, 24 settembre. Giornata attesa da tutti, politici, sindacati ma soprattutto dai diretti interessati: i lavoratori. Come sappiamo e come avevamo preannunciato in un nostro precedente articolo di questi giorni, oggi si è tenuto il faccia a faccia tra Padoan, Poletti e la commissione lavoro, presidente il pieddino Cesare Damiano, vero paladino dei lavoratori pensionandi.

Per l'incontro tra governo e commissione lavoro, esodati e prepensionamenti gli argomenti

Nella giornata odierna, in audizione in Parlamento sia il ministro dell'Economia Padoan che il ministro del lavoro Poletti hanno fatto un'apertura per modifiche alla riforma Fornero del governo Monti del dicembre 2011, ancora vigente. Il titolare del dicastero delle Finanze davanti al Parlamento ha ribadito che il Governo è "Impegnato ad analizzare la questione a partire dalla legge di Stabilità e compatibilmente con il quadro di finanza pubblica". Insomma pare proprio la volta buona. Siamo finalmente alla svolta in campo pensionistico; svolta attesa, acclamata, reclamata da tutti: forze politiche e sindacali e lavoratori.

Evidentemente le continue proteste di questi giorni, davanti al parlamento e davanti al ministero dell'economia hanno inciso sull'orientamento del governo. Nonostante, però, l'apertura, ancora una volta, Padoan, ha confermato che se anche la questione pensionistica sarà inserita nella Legge di Stabilità 2016, da parte del ministero dell'Economia l'attenzione principale andrà ai conti pubblici.

Difatti solo pochi giorni fa non aveva manifestato lo stesso pensiero. Che la vertenza sulle Pensioni fosse all'ordine del giorno nelle discussioni sulla legge di stabilità non veniva proprio data come scontata, anzi lo stesso ministro aveva affermato che restava fuori dall'agenda del 2015.

Padoan e Poletti alla Camera annunciano novità per gli esodati e per la flessibilità

Sia Padoan  che Poletti sono intervenuti anche sul tema dei lavoratori esodati annunciando che il Governo non si è dimenticato di loro ma che anzi è alla ricerca di risorse per porre la parola fine anche sulla loro annosa vicenda, con un nuovo definitivo intervento di salvaguardia nella legge di stabilità. Sulla flessibilità e sui prepensionamenti ambedue i ministri hanno lasciato intendere che l'ipotesi più accreditata e più sostenuta dal governo è quella che prevederebbe una decurtazione massima della pensione del 15% a fronte di un abbassamento dell'età pensionabile a 62 anni invece dei circa 67 del 2016.

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