Non solo la 'supplentite' resta anche per questo anno scolastico 2015/6 ma per giunta i supplenti aumenteranno e non sapranno nemmeno quando scadrà il loro contratto a termine. Infatti, secondo quanto contenuto nella nota pubblicata dal Ministero dell'Istruzione lo scorso 11 settembre (la numero 1949) chi riceverà un incarico fino al 30 giugno potrebbe vedersi prorogato il suo contratto a tempo determinato sino al 31 agosto, qualora, dice il Miur, ne risultassero le condizioni di legge.
Supplenze anno scolastico 2015/6: il termine sarà 'ballerino'
Facile intuire il motivo di tale termine 'ballerino', legato alla fase B del piano straordinario assunzionale: infatti, nel caso in cui dovessero rimanere delle cattedre vacanti (coperte con supplenze fino al 30 giugno) si renderebbe necessario far slittare il termine a fine agosto.
E' l'effetto immediato degli oltre ottomila posti che non troveranno assegnazione con la fase B per mancanza di docenti in alcune classi di concorso, questo perchè il governo ha inspiegabilmente (ma volontariamente) escluso i docenti abilitati (TFA, PAS etc...) dalla possibilità di presentare la domanda di assunzione, esiliandoli ingiustamente verso il concorso: un aspetto, a dir poco, grottesco alla faccia dello 'spot assunzioni' che il premier Renzi e il ministro Giannini insistono ad osannare.
I docenti da assumere ci sono, ma non sono stati presi in considerazione.
Scuola e supplenze annuali: cosa dice la sentenza UE
Secondo quello che sarà l'esito della fase B, dunque, le scuole potranno fare i loro conti: nel caso in cui si dovesse accertare che una o più cattedre non possano essere assegnate, si dovrà ricorrere alla proroga dei termini, trasformando la supplenza 'fino al termine delle attività didattiche' a supplenza annuale. E qui potrebbe sorgere un problema di non facile risoluzione perchè le supplenze annuali sono proprio quelle che farebbero scattare sanzioni che partono da 9 mensilità di stipendio fino a 20, nel caso in cui vadano oltre i trentasei mesi di servizio.
Sono gli effetti della sentenza della Corte di Giustizia Europea, quella risalente al 26 novembre 2014, attraverso la quale l'Unione Europea aveva puntato il dito contro lo Stato Italiano per l'abuso dei contratti a termine.
Supplenze annuali 2015/6: la legge 107 ha sbagliato i conti?
Ecco, perchè, attraverso la legge 107 il governo ha voluto coprirsi le spalle, prevedendo uno stanziamento di dieci milioni di euro per l'anno in corso e altri dieci per il 2016. Il fatto è che queste risorse potrebbero non bastare, perchè si sono fatti i conti senza l'oste, come dice un noto proverbio. Infatti, il governo pensava che il piano straordinario assunzionale del Miur riuscisse a coprire tutti (o almeno gran parte) dei posti relativi all'organico di diritto. Tutto ciò, invece, non è accaduto e l'inevitabile reiterazione delle supplenze annuali potrebbe costare davvero cara.