Esulta per i primi risultati raggiunti con il pressing sul governo la minoranza del Pd che ha in qualche modo costretto il premier Renzi ad annunciare nuove modifiche alla misura per l'abolizione della Tasi mentre sembrano aprirsi spiragli di dialogo e confronto sulla riforma Pensioni. Ieri, di flessibilità un uscita per la pensione anticipata che resta nell'agenda dell'esecutivo hanno parlato i ministri Padoan e Poletti, di Tasi ha parlato il premier.

Finanziaria 2016, Renzi in Parlamento: dialogo su tasse e pensioni

Oggi, 21 ottobre, il presidente del Consiglio dei ministri in aula a Montecitorio illustrerà i contenuti della manovra finanziaria. E a questo punto anche sulle modifiche che il governo è disposto a fare per mediare con le diverse posizioni espresse dai partiti, non tanto dell'opposizione ma soprattutto dalla maggioranza che sostiene l'esecutivo. In particolare, la minoranza dem ha già pronto una sorta di "manifesto" che prevede la riforma pensioni e la rivisitazione di alcuni punti della manovra, tra cui quello sull'abolizione della Tasi sulla prima casa per tutti, una misura che aveva fatto gridare Pierluigi Bersani addirittura all'incostituzionalità della norma per il mancato principio di progressività fiscale.

Proprio su questo punto si è registrata ieri l'apertura di Renzi, con un dietrofront sulle ville di lusso e i castelli, loro dovrebbero continuare a pagare Imu e Tasi. Mentre i ministri del Lavoro e dell'Economia hanno aperto sulla flessibilità in uscita per la pensione anticipata. Si riapre la discussione dunque, ma in Parlamento sarà una sorta di "confronto armato" tra Renzi e la minoranza del suo partito che comunque vanta una nutrita schiera di parlamentari. Comunque tutti gli esponenti della minoranza dem assicurano che non faranno cadere il governo, ma che puntelleranno per farlo lavorare meglio, in favore delle fasce più deboli e per i "bastonati" dalla legge Fornero che i bersaniani non vogliono abolire ma modificare.

Riforma pensioni, Damiano: flessibilità in uscita nella legge di Stabilità

Canta vittoria, al momento, Bersani. "Allora - ha detto ieri sera dopo il primo dietrofront di Renzi su Tasi ville e castelli - non avevamo tutti i torti. Forse - ha sottolineato - la legge di Stabilità la scrivono a matita". Ma a spiegare che la presa non molla, nonostante l'esecutivo non rischia di andare in crisi per la minoranza del Pd, sono anche Roberto Speranza e Gianni Cuperlo che ritengono insufficienti i cambiamenti annunciati e chiedono di intervenire sulla riforma pensioni. Il punto di riferimento per la sinistra dem sulla questione previdenziale è in particolare il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano.

"Negativa - ha detto ieri in una nota - l'assenza della flessibilità nella finanziaria. Ci batteremo - ha aggiunto in vista dell'approdo della legge di bilancio in Parlamento - per avere da subito una sperimentazione. Ma non condividiamo l'idea - ha aggiunto criticando le posizioni espresse sul tema dal presidente dell'Inps Tito Boeri - di anticipare la pensione a condizione che ci sia un ricalcolo tutto contributivo dell'assegno pensionistico".