La Legge di Stabilità verrà approvata il 15 ottobre 2015 da parte del Consiglio dei Ministri per poi passare al vaglio del Parlamento. Molte sono le novità in ballo: Lorenzo Salvia de Il Corriere della Sera ci offre una piccola anticipazione in merito ai temi trattati. Per tutelare le lavoratrici è stato deciso il prolungamento dell'Opzione Donna, ma altre forme di flessibilità sono state ritenute troppo onerose per le Casse dello Stato.

Gli italiani potranno dirsi soddisfatti di quanto deciso dal Governo Renzi o si sentiranno poco tutelati? Stanziamenti importanti sono stati raccolti per cercare di garantire un aiuto economico per le famiglie numerose che si trovano a vivere in uno stato di disagio economico perenne: i punti stilati dal governo saranno sufficienti a dare una spinta alla crescita economica del nostro paese?

No al prestito pensioni, sì all'aiuto famiglie indigenti

L'ipotesi di inserire il prestito pensionistico all'interno del disegno di legge per la Manovra di Stabilità è stato scartato: non ci sono i fondi per sostenere una spesa che risulta essere troppo ingente per i pochi fondi a disposizione.

Il governo ha deciso invece di prolungare la possibilità, anche per quest'anno, dell'Opzione Donna: quest'ultima mira ad offrire tutela alle donne che vogliono andare in pensione in maniera anticipata, a patto che esse accettino di percepire un trattamento pensionistico calcolato interamente con il metodo contributivo

Un aiuto decisivo, in termini economici, verrà garantito alle famiglie numerose con minori a a carico: l'aiuto primario verrà concesso a nuclei con minori che possiedono un Isee inferiore ai 3 mila euro annui. La cifra per loro stanziata è di un miliardo di euro: 650 milioni di euro sono stati raccolti come nuovi stanziamenti economici, segno che, nel nostro paese la situazione risulta essere davvero critica.

Sconto contributi e no alla flessibilità: italiani delusi?

Si potrà beneficiare di uno sconto sui contributi, che però andrà a scalare e sarà garantito sui contratti a tempo indeterminato. Nel 2015 la cifra sulla quale sarà possibile effettuarlo sarà di 8 mila euro, come limite massimo, per un periodo di tempo di 36 mesi, mentre nel 2016 sarà di 4 mila euro per 24 mesi e nel 2017 di appena 2 mila euro per  un solo anno. Salgono invece gli importi che è possibile scaricare e che possono essere inseriti sotto la voce di benefit aziendale: dai 2 mila euro odierni si passa ai 3500 euro totali. Scartata invece l'ipotesi di consentire ai lavoratori di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro: la spesa sarebbe troppo elevata per potere essere sostenuta dalle Casse dello Stato.

Si pensa però di fare partire una fase sperimentale: all'interno di essa si manterrebbe lo stesso principio della flessibilità, ma le persone coinvolte sarebbero in numero inferiore, quindi si presuppone che vengono utilizzati criteri diversi di valutazione, ma nulla può essere dato per certo perché per ora non ci sono ancora basi sulle quale pronunciarsi. 

Importante il pacchetto imprese deciso dal Governo Renzi: si inizia con l'ammortamento del 140% sugli investimenti. Il valore di questa misura è di 1 miliardo di euro ed avrà importi che andranno progressivamente a diminuire; il 140% di ammortamento sarà disponibile solo nel 2016, mentre ci sarà una cifra, in misura minima, disponibile per il taglio dell'Ires e 200 milioni di euro saranno messi a favore del settore credito d'imposta per la ricerca e lo sviluppo.