La coalizione giallo-verde, attualmente in carica al governo, ha stabilito che per contrastare la povertà doveva essere introdotta una forma di tutela. La stessa si divideva in reddito di cittadinanza, riservato ai giovani inoccupati o disoccupati, e pensione di cittadinanza, riservata a chi non era più in età di lavoro, ma comunque non riusciva a percepire un regime pensionistico al di sopra della soglia di povertà. Istituita la misura nota come il reddito di cittadinanza per i giovani disoccupati o inoccupati in età da lavoro, la pensione di cittadinanza doveva essere riservata a coloro che percepiscono un assegno previdenziale con un importo Inferiore a quello che l'Istat ha stabilito come minimo vitale.

L'importo è di euro 780 al mese. Era pensiero comune che la pensione di cittadinanza permettesse a tutti i pensionati di raggiungere la somma di euro 780. Ciò sarebbe dovuto avvenire grazie all'integrazione della pensione. Quest'ultima era stata accolta con gioia da chi non riusciva a vivere con dignità. A distanza di più di 30 giorni dall'avvio delle domande le aspettative sono state disattese.

Stime di governo disattese

I requisiti per poter accedere alla pensione di cittadinanza sono stati definiti troppo rigidi e solo pochi hanno potuto accedere a questo beneficio. Secondo quanto viene dichiarato dalla Spi-Cgil il governo aveva stimato che i beneficiari della pensione di cittadinanza sarebbero dovuti essere 500.000 nuclei familiari.

Da diverso tempo l'Inps, invece, aveva sottostimato i numeri che il governo aveva presentato, addirittura dimezzandoli. I dati riportati dalla Cgil evidenziano che la platea dei potenziali beneficiari è ancora più esigua. Si stima che poco meno di un quarto del numero preventivato dal governo, ovvero circa 120.000 pensionati, potranno percepire la pensione di cittadinanza.

Pensioni integrate da pochi euro

La pensione di cittadinanza, che sembrava essere un baluardo di salvezza per molti pensionati che faticano a vivere con dignità, ha disatteso le speranze. L'assegno sembra solo un'integrazione di pochi euro all'assegno sociale. Quest'ultimo ha un importo di euro 458 e viene erogato per 13 mensilità.

I dati raccolti dalla regione Veneto evidenziano che sono pervenute circa 4.000 domande per ricevere la pensione di cittadinanza. Solo una domanda ogni 100 riceve una esito positivo. Questo provvedimento non sembra aiutare molto i cittadini poiché la maggior parte di essi riceverà un assegno inferiore a euro 780. Va considerato che la casa, se di proprietà, vale circa euro 280, il cosiddetto affitto imputato. Di conseguenza chi ha una casa di proprietà non si vedrà erogare un assegno da euro 780, bensì da euro 500. Se torniamo all'esempio delle righe precedenti, ovvero a chi riceve un assegno sociale, che ha valore di euro 458 si vedrà integrare la pensione solo di euro 42 mensili.