Il ministro dell'istruzione Marco Bussetti ha rilasciato un'intervista al quotidiano Il Sole 24 Ore All'interno della stessa egli asserisce di avere sbloccato i 32 milioni di euro destinati alle regioni. Tale somma serve a finanziare il fondo degli istituti tecnici superiori: 22 milioni saranno erogati subito, mentre i restanti 10 saranno utilizzati a titolo di premialità. La necessità di inserire nel mercato del lavoro giovani specializzati permette agli istituti tecnici superiori di essere la soluzione migliore per dare corpo a questa esigenza.
Ieri, 13 maggio, a Torino durante gli Stati Generali sull'Education il ministro Marco Bussetti ha esplicato l'argomento.
Come saranno utilizzati i 32 milioni di euro
Il ministro Bussetti asserisce che i fondi erogati servono per garantire una migliore offerta formativa ai giovani. Il Miur sostiene i percorsi degli istituti tecnici statali che formano tecnici qualificati in grado di inserirsi in settori definiti dal ministero stesso 'strategici'. I ragazzi che nel nostro paese frequentano, però, gli Its sono pochi: risultano solo 12 mila iscritti a fronte degli 800.000 della Germania. Bussetti asserisce che il problema può essere rappresentato dal fatto che gli Its sono presenti nel nostro suolo da soli 10 anni e che, comunque, il numero degli iscritti aumenta di anno in anno.
Quest'anno negli istituti tecnici superiori vengono investiti 370.000 euro per permettere l'aumento del livello dell'offerta. L'obiettivo che il ministro vuole raggiungere è quello di formare i giovani affinché essi possano avere le competenze tali per trovare quanto prima un'occupazione e per poter diventare soggetti produttivi all'interno della società.
Il pensiero del ministro sugli Its
Marco Bussetti afferma che il Miur vuole investire nel istituti tecnici superiori perché rappresentano una vera garanzia di occupazione. Il 90% dei diplomati Its, secondo i dati raccolti, dopo un anno dal conseguimento del titolo ha già sottoscritto il suo primo contratto di lavoro coerente col proprio percorso di studi.
Bussetti asserisce che questo settore deve essere rafforzato al fine di garantire a quanti più giovani possibili di avere una propria competenza in un determinato ambito per poter acquisire una professionalità tale da consentire loro di potere trovare quanto prima un occupazione. "Confindustria ha ragione - ha asserito il ministo - c'è bisogno di formazione di tecnici specializzati per dare slancio alla nostra economia. E l'its è la scelta vincente da questo punto di vista. L'investimento sul sapere è una delle chiavi imprescindibili del rilancio dell'interesse nazionale italiano in Europa e della rifondazione dell'Unione Europea sulle idee di libertà, lavoro, sviluppo, dignità umana, pace e benessere - ha proseguito Bussetti.
Alternanza scuola lavoro: necessaria e che sia in regola
Il ministro Marco Bussetti si è espresso anche sul progetto alternanza Scuola lavoro: è opzione di Bussetti che essa sia positiva è necessaria. Quest'ultima deve essere assolutamente svolta in regola. L'alunno, che matura un'esperienza diretta anche all'interno di una realtà lavorativa sta proseguendo il progetto di 'fare scuola' anche fuori dagli istituti scolastici. La possibilità di mettere in pratica quanto viene imparato durante le ore di lezione, permette all'alunno di apprendere rimanendo all'interno di un orizzonte educativo.