Molte le promesse ripetute e non mantenute dall'esecutivo sulla riforma Pensioni, per questo la Cgil di Susanna Camusso è più che mai diffidente sulle ultime novità annunciate oggi dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti e dal viceministro dell'Economia Enrico Morando, entrambi del Partito democratico guidato dal premier e segretario Matteo Renzi.

Finanziaria 2016, Camusso: su pensioni presa in giro, diffidenza per il 2016

Poletti e Morando, confermando che il governo ha deciso di rinviare gli interventi per la riforma delle pensioni, hanno spiegato tra ieri e oggi che comunque nuove misure per la flessibilità in uscita dovrebbero essere introdotte nel sistema pensionistico dal prossimo anno. Adesso il governo non è in grado di trovare le risorse finanziarie nella legge di Stabilità 2016 malgrado il via libera da Bruxelles all'utilizzo di oltre tre miliardi sul decifit per le spese sostenute dall'Italia per le politiche dell'immigrazione.

"E' un anno - ha detto oggi il segretario generale del sindacato rosso - che il governo ci prende in giro. Prima dice che apre il confronto - ha ricordato Susanna Camusso - poi invece si arriva alla legge di Stabilità e non c'è nulla". Non proprio "nulla" in quanto in realtà nella manovra ci sono comunque quattro novità sulle pensioni: l'estensione dell'opzione donna, la salvaguardia esodati, l'allargamento della no tax area per i pensionati, il pensionamento anticipato con la formula del part-time per gli over 60. Ma le misure per la flessibilità in uscita per tutti, seppur con qualche penalità sui trattamenti previdenziali, slittano al prossimo anno, almeno stando alle promesse del governo di cui diffida la Cgil.

Riforma pensioni, sindacati pronti a mobilitazione: ipotesi sciopero generale

"Ora dicono - ha aggiunto la Camusso oggi a margine di un incontro del sindacato - che se ne parlerà nel 2016. Avremo perciò il diritto - ha sottolineato - ad essere un po' diffidenti. Per carità, mai gufi sempre civette e perciò - ha proseguito - un po' diffidenti sul fatto che sia vero che aprirà la discussione sulle pensioni". A proposito della mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil la Camusso ha spiegato che i sindacati sceglieranno di volta in volta "le forme di lotta adeguate alla situazione". C'è chi, nel sindacato, propone subito lo sciopero generale, come il leader della Fiom Cgil Maurizio Landini che ha già promosso una manifestazione nazionale di protesta a Roma per il prossimo 21 novembre.

Mentre c'è chi, come lo Spi Cgil guidato da Carla Cantone, che sembra preferire di più, almeno in questo momento, la via del dialogo e del confronto con l'esecutivo, tanto che ieri è tornato a sollecitare, insieme agli altri sindacati di categoria, un incontro con il ministro Poletti. Sullo sciopero generale, però, ancora non c'è nulla di deciso. "Intanto - ha spiegato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso - abbiamo in campo la manifestazione unitaria dei pubblici e quella sulle pensioni".