Non sono mancati momenti di grande tensione in occasione della protesta degli studenti della Scuola pubblica italiana, svoltasi questa mattina in diverse città d'Italia. Anche i ragazzi, dunque, si sono voluti unire al coro di dissenso lanciato dal personale scolastico in quello che si preannuncia possa rappresentare uno degli autunni 'più caldi' della storia recente in tema di istruzione.

Roma, studenti in piazza contro la riforma Renzi-Giannini

Naturalmente, Roma è stato il fulcro della protesta con il corteo degli studenti partito dalla piazza della stazione metro Piramide: 'Noi vogliamo una scuola pubblica, laica e solidale' è stato uno degli slogan urlati dai ragazzi che hanno ribaditi come la riforma scolastica sia passata a singhiozzo e solo grazie a colpi di fiducia. 

Non piace, soprattutto, il progetto di alternanza scuola-lavoro: 'Saremo sfruttati, costretti a lavorare senza essere retribuiti' è la denuncia che viene fatta contro la riforma Renzi-Giannini che vuole trasformare gli studenti come una sorta di 'automi', che vuole trasformare la scuola pubblica in un'azienda con il preside che assumerà le vesti di manager. 

Scuola, a Bologna scontri Polizia-studenti: 'Noi gratis non lavoriamo'

A Bologna, indubbiamente una delle piazze 'bollenti' della protesta scolastica, sin dalla scorsa estate (ne sa qualcosa il ministro Giannini) si sono vissuti momenti di particolare tensione quando alcuni manifestanti, nella zona di via San Domenico (dove ha sede Unindustria Bologna), hanno cercato di forzare il blocco istituito appositamente per l'occasione dalle forze dell'ordine, attraverso lanci di vernice rossa; immediata la 'risposta' della polizia che ha caricato i 'ribelli', anche facendo volare i manganelli.

'Noi gratis non lavoriamo' è stato uno degli slogan urlati dagli studenti.

Anche a Pisa, la protesta è stata particolarmente 'vivace', con lancio di uova contro il palazzo della Provincia: il motivo riguarda il dissesto degli edifici scolastici e l'inadeguata manutenzione degli stessi. Anche la sede provinciale del Partito Democratico è stata fatta bersaglio di contestazioni, con volantini e cartelli inneggianti slogan contro la riforma voluta dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.