Prima ancora della pubblicazione del bando ufficiale è già polemica attorno al concorso per l’assunzione al Ministero dei Beni Culturali a tempo indeterminato. Sono 500 i posti in tutta Italia che verranno messi in palio con il nuovo maxi-concorso annunciato lo scorso mese dal Ministro Dario Franceschini ma durante l’iter di approvazione è già polverone. Pietra dello scandalo sarebbero i requisiti per l’accesso che, stando alle ultime notizie, potrebbero essere definitivamente abbassati allargando oltremodo la già cospicua platea dei partecipanti.
A risentire maggiormente di tale decisione c’è non solo chi in fila per il posto ci è già da diversi anni quanto soprattutto chi ha investito tempo e risorse per accedere e conseguire lauree magistrali, scuole di specializzazione, dottorati e quant’altro.
Funzionari a tempo indeterminato, il M5S apre ai laureati triennali
A dare l’allarme è proprio il Consiglio Superiore “Beni Culturali e Paesaggistici” del MiBACT attraverso una circolare datata 16 novembre, una volta appresa la notizia dell’approvazione in Senato di un emendamento legato ai requisiti d’accesso per il concorso 2016.
Si tratta di una mozione proposta dal Movimento 5 Stelle con cui è stata chiesto e approvato in Senato l’abbassamento dei requisiti d’accesso del prossimo concorso per funzionari a tempo indeterminato al livello di laurea triennale. Il Consiglio, nella Circolare, ha dichiaratamente espresso “viva preoccupazione e decisa contrarietà verso tale decisione”, ritenuta frettolosa e “dal chiaro sapore demagogico”.
Il Consiglio lancia l’allarme: “preoccupazione e contrarietà”
Nella circolare, il Consiglio Superiore del Ministero invita chiaramente Palazzo Madama a ripensare tale decisione, offensiva per tanti giovani “che con impegno ed enormi sacrifici [..] conseguono lauree magistrali, master, specializzazioni, dottorati, in Italia e all’estero”.
Come rilevato dal Consiglio infatti, abbassare i requisiti di accesso del concorso MiBACT 2016 per l’assunzione di funzionari a tempo indeterminato svuoterebbe di fatto il significato di specifiche classi di laurea e titoli di II e III livello conseguiti e conseguibili da archivisti, archeologi, bibliotecari, storici dell’arte, economisti della cultura e altre qualificate figure professionali del patrimonio culturale.
L’appello del Ministero: norma chiaramente sbagliata, va modificata
L’appello, indirizzato direttamente al ministro Franceschini, il sottosegretario Borletti e gli onorevoli Parlamentari è quindi il seguente: modificare la norma, “chiaramente sbagliata, prevedendo come titolo di accesso […] la laurea magistrale disciplinare (o titolo equipollente) e un titolo di terzo livello, o, in subordine, almeno due anni di formazione di terzo livello” allo scopo di salvaguardare l’elevata qualità tecnico scientifica del personale di cui il Ministero necessita.
In ogni caso ci sarà da attendere: l’uscita del bando è prevista per i primi mesi del nuovo anno, forse già a marzo, ma nel frattempo continua ad allungarsi sempre di più la platea dei candidati che, salvo un ripensamento da parte dei legislatori, rischia di essere veramente sterminata. Per rimanere aggiornati sulle prossime news relative al Concorso per il Ministero dei Beni Culturali e Turismo vi invitiamo a cliccare il tasto “Segui” in alto.