Un'azienda ha licenziato un impiegato sorpreso a utilizzare il servizio di messaggeria istantanea, Yahoo Messenger durante l'orario di lavoro e a scopi personali, contravvenendo alle norme interne della compagnia che proibivano espressamente l'uso dei mezzi di comunicazione per motivi privati. La Corte Europea dei Diritti Umani, alla quale Bogdan Mihai Barbulescu, l'ingegnere rumeno licenziato, si era rivolto, ha riconosciuto il diritto delle aziende di controllare le comunicazioni dei loro dipendenti attraverso lo strumento di internet durante la giornata lavorativa e che l'utilizzo personale delle stesse può essere motivo di licenziamento.

Secondo quanto si legge nella sentenza emessa martedì scorso, Barbulescu lavorò come ingegnere incaricato delle vendite dal mese di agosto del 2004 all'agosto del 2007 e, su richiesta della società, creò un account Yahoo Messenger per rispondere alle domande dei loro clienti.

Nel luglio 2007 venne informato del fatto che la società avesse monitorato le conversazioni da lui avute nel periodo dal 5 al 13 luglio e che dal monitoraggio era emerso che alcune di esse fossero prettamente personali. E, pertanto, per aver parlato via Messenger con suo fratello e la sua compagna di argomenti privati, legati alla salute e alla sua vita sessuale, il 1 di agosto del 2007 l'ingegnere è stato licenziato.

Privacy e segreto delle comunicazioni

Barbulescu si è rivolto alla Corte Europea sostenendo che l'azienda avesse violato il segreto delle comunicazioni e il diritto alla privacy, e chiedendo, pertanto, l'annullamento del licenziamento.

Ma il Tribunale ha affermato che "non è una pratica abusiva che un datore di lavoro verifichi che si suoi dipendenti si dedichino alla loro professione durante l'orario d'ufficio”. E ha, inoltre, sottolineato che l'azienda decise di accedere alle conversazioni dell'ingegnere dando per scontato che fossero professionali e proprio per questo motivo non può esserci stata violazione della privacy.

Il dettato è in linea con la giurisprudenza precedente che stabilisce che una società può accedere alle comunicazioni che i propri dipendenti realizzano attraverso attrezzature professionali messe a disposizione dalla compagnia, a condizione che siano stati preventivamente informati di questa possibilità, per esempio, al momento della firma del contratto di lavoro.

Correttezza dei controlli da parte dell'azienda

Affinchè i controlli da parte dell'azienda siano corretti, è importante che le regole per l'uso degli strumenti informatici vengano stabiliti in partenza, fissando i divieti assoluti o parziali e informando i lavoratori della possibilità di un controllo. In questo modo, nel momento in cui ci sia un utilizzo degli strumenti informatici che contravviene a dette regole, non è ipotizzabile la violazione dell'intimità del dipendente.