Torniamo a seguire da vicino quanto sta accadendo nella penisola ellenica in merito al tema della riforma previdenziale ed alla crisi che attanaglia ormai da anni l'economia greca. Nella giornata di ieri si è registrata una nuova mobilitazione generale in tutto il Paese, a causa delle politiche di austerità che andranno a colpire in modo particolarmente duro le regole applicate al raggiungimento della quiescenza.

Tra le misure predisposte dal Governo Tsipras troviamo infatti un taglio alla pensione massima erogabile dalla previdenza pubblica, che passerà dai 2700 ai 2300 euro, mentre l'assegno minimo sarà garantito nei confronti di coloro che avranno accumulato almeno 15 anni di versamenti e corrisponderà a circa 380 euro mensili. Provvedimenti che hanno scatenato non solo le proteste dei pensionati, ma che hanno provocato anche la mobilitazione delle principali sigle sindacali del Paese.

Riforma pensioni in Grecia: anche i lavoratori saranno toccati dalla Manovra

Stante la situazione, con la nuova manovra appare particolarmente colpito anche chi risulta lontano dalla data di pensionamento.

La nuova stretta sulla previdenza è destinata a colpire i lavoratori, che si troveranno ora a confrontarsi con un aumento delle aliquote di contribuzione. Uno scenario che a detta di molte categorie sarebbe insostenibile, perché rischia di portare il peso di imposte e contributi ad un livello superiore al 70% del reddito lordo percepito, mentre già oggi la popolazione si trova ad affrontare le gravi ripercussioni delle precedenti azioni di risparmio. Per il momento la conseguenza sul campo si è concretizzata attraverso uno Sciopero Generale che ha bloccato non solo le città più importanti della Grecia, ma anche i trasporti strategici della mobilità locale e del settore ferroviario e aereo. D'altra parte, lo scenario alternativo per il Governo Tsipras rischia di avviare un nuovo scontro frontale con l'Europa, con la prospettiva di vedere venire meno gli aiuti internazionali.

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