Scende in campo un nuovo interlocutore nella già accesa dialettica sulla flessibilità previdenziale. Si tratta dell'associazione che riunisce le principali imprese bancarie in Italia, ricevuta in Parlamento per l'esposizione di una relazione tecnica riguardante l'andamento del settore. Proprio durante l'intervento, si è registrato un nuovo endorsement al tema delle uscite anticipate dal lavoro.
"L'audizione dell'ABI in Commissione lavoro della Camera ha messo in luce il poderoso invecchiamento della forza lavoro avvenuto negli ultimi decenni" ha spiegato a tal proposito l'On. Cesare Damiano, commentando i dati portati all'attenzione della politica. Basti pensare che il rapporto tra i lavoratori cinquantenni e quelli più giovani era nel 1993 di sette a uno, mentre ad oggi siamo ad uno contro 1,6. Un trend che l'esponente Dem non ha esitato a definire come "radicale" e del quale non si può non tenere conto nelle logiche legislative.
Pensioni anticipate, l'importanza di avviare la flessibilità è condivisa dalla Commissione lavoro
Stante la situazione, appare chiaro che il fenomeno non è destinato a rallentare nelle condizioni odierne visto che l'attuale contesto "sarà ulteriormente favorito dalle regole pensionistiche del Governo Monti, che hanno irrigidito i meccanismi di uscita dal mercato del lavoro". È chiaro infatti che le misure di improvviso innalzamento dei requisiti anagrafici e contributivi utili per il pensionamento decise nel 2011 hanno di fatto creato una situazione di stallo per moltissimi pensionandi, che si sono visti improvvisamente spostare in avanti il momento della quiescenza. Per questi motivi, l'On Damiano ha spiegato di appoggiare le richieste giunte dall'ABI in merito all'adozione di misure utili per riaprire il turn over dei lavoratori.
"Condividiamo con l'Abi l'esigenza di introdurre nel sistema previdenziale un meccanismo di flessibilità che favorisca l'ingresso dei giovani nelle aziende" spiega il Parlamentare, commentando le argomentazione dell'associazione bancaria.
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