Le contraddizioni del sistema pensionistico italiano sono molteplici e sono proprio tutte queste criticità a rendere realmente complesso un intervento di riforma Pensioni per il 2016. Le ultime news riguardano soprattutto due questioni: in primo luogo il ddl delega di riordino del sistema assistenziale con la possibilità di tagli a prestazioni come la pensioni di reversibilità o l’assegno sociale – il tutto in vista della costituzione di un nuovo ammortizzatore sociale di contrasto alla povertà; in secondo luogo, la mobilitazione che si sta raccogliendo intorno ai lavoratori precoci in vista della più semplice delle proposte, quella di una Quota 41 per tutti e senza penalizzazioni.
A queste criticità si aggiunge anche la questione della disparità di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda l’assegno pensionistico: su questo punto si segnala un intervento e uno studio dello Spi-Cgil. Intanto, prosegue la battaglia dei lavoratori precoci i quali hanno predisposto una sorta di 'manifesto' per la riforma delle pensioni 2016.
Disparità uomini e donne: ultime news riforma pensioni 2016
Mentre, insomma, si è tutti in attesa della proposta governativa di riforma delle pensioni per il 2016, lo Spi-Cgil della regione Veneto ha elaborato i dati provenienti dall’Inps su tutte le prestazioni erogate in una delle regioni più ‘ricche’ d’Italia.
I dati non sono confrontanti in assoluto e soprattutto non sono confortanti per quanto riguarda la disparità di trattamento tra uomini e donne. Innanzitutto, occorre sottolineare come quasi metà delle pensioni erogate alle donne sia inferiore ai 1000 euro, mentre per gli uomini ‘soltanto’ una su quattro ha le medesime caratteristiche; il dato è doppiamente rilevante: in primo luogo, si constata che la maggioranza assoluta della popolazione di pensionati veneti prende meno di 1000 euro al mese, che vuol dire vivere alle soglie della povertà relativa; in secondo luogo si sottolinea come le donne siano fortemente penalizzate rispetto agli uomini se si considera anche un altro dato, ovvero che circa il 10% delle pensioni sono inferiori ai 500 euro.
La richiesta dello Spi-Cgil è ovviamente piuttosto chiara: dal momento che la situazione non sarà troppo differente anche nelle altre aree del paese, lavorare ad una riforma pensioni 2016 che contenga la possibilità di un riconoscimento dei contributi figurativi per i periodi di maternità o di attività di cura e assistenza per familiari ammalati o disabili.
I lavoratori precoci e le ultime notizie sulla riforma pensioni 2016
I lavoratori precoci, dopo la manifestazione di Bologna, stanno prendendo la guida di un movimento dal basso in vista di una riforma delle pensioni 2016 che sia realmente strutturale ed equa. In questo senso, sul gruppo FB 'Lavoratori precoci uniti ' è stato pubblicato una sorta di 'manifesto' per una riforma del sistema previdenziale: di base la Quota 41 per tutti senza penalizzazioni e senza limiti d'età, poi la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro soprattutto per aiutare i giovani a trovare occupazione, la revisione o addirittura l'abolizione del meccanismo di adeguamento all'aspettativa di vita dei requisiti previdenziali e infine il no al passaggio al contributivo in quanto penalizzerebbe in maniera decisa le pensioni di coloro che sono giovani oggi e le prenderanno in futuro. Per aggiornamenti sulle proposte e ultime notizie sulla previdenza, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.