Ogni Legge di Stabilità ed ogni anno successivo alla Legge Fornero, la questione degli esodati e delle loro salvaguardie sembra essere arrivata alla fine. La realtà invece dice che non è così, perché ogni provvedimento di salvaguardia, lascia fuori dalla scialuppa di salvataggio qualcuno. Non rappresenta una eccezione la settima, quella che è stata inserita nella Legge di Stabilità entrata in vigore il 1° gennaio 2016.

Ecco perché già si lavora ad una ennesima salvaguardia, per chi è rimasto fuori dalle precedenti. La novità di queste ultime ore è la circolare n°50 dell’Inps pubblicata il 17 marzo.

L’INPS conferma l’esclusione dei lavoratori in 104

Come ormai ampiamente risaputo, la Legge Fornero oltre che penalizzare gli attuali lavoratori e futuri pensionati inasprendone i requisiti di accesso alla pensione, ha di fatto, lasciato senza alcuna tutela alcuni cittadini. Infatti, per molti che nel 2011 erano ormai prossimi alla pensione con le regole antecedenti il Governo Monti, l’ingresso nel palcoscenico previdenziale della riforma Fornero, li ha resi esodati, cioè senza pensione, perché questa si è allontanata nel tempo e senza lavoro.

Il fatto che su questi soggetti il Governo di allora ha commesso un evidente errore è dimostrato dai continui interventi di salvataggio che negli anni a seguire, ogni Esecutivo ha messo in piedi. La definizione esatta con cui vengono conosciuti questi provvedimenti è salvaguardia esodati, ormai giunta alla settima “edizione”. Nata e pubblicizzata come l’ultima, questa ennesima salvaguardia ha lascia scoperti molti esodati e l’INPS con la circolare del 17 marzo lo ha confermato. Niente salvaguardia per i lavoratori che nel 2011 avevano usufruito dei tre giorni di permesso mensile per assistere parenti (ad esclusione dei figli) con gravi disabilità e niente intervento anche per stagionali ed agricoli che nel 2011 erano stati licenziati, senza trovare successivamente nuova occupazione.

Fuori anche coloro che hanno la pensione in decorrenza successiva al 6 gennaio 2017.

In programma una nuova salvaguardia?

Rappresenta sicuramente una stranezza la data di uscita di una circolare integrativa INPS, quando le istanze per l’ammissione ai benefici della salvaguardia sono già scadute. Infatti, coloro che rientravano nella settima salvaguardia, avrebbero dovuto presentare istanza non oltre il 1° marzo 2016. Sedici giorni dopo, l’INPS scioglie alcuni dubbi, anche su chi poteva richiedere l’ingresso in salvaguardia con una circolare. Intervento strano soprattutto perché indica che il disco verde è concesso ai lavoratori la cui cessazione del rapporto di lavoro sia avvenuta entro il 31 dicembre 2012 o entro il 31 dicembre 2014.

Decade quindi il principio che per i lavoratori di aziende fallite, in amministrazione straordinaria o cessate, collocati in mobilità, in trattamento speciale edile e così via, sarebbe dovuto essere necessario aver stipulato un accordo, governativo e non, entro il 31 dicembre 2011. Si evince che anche questa salvaguardia non ha messa la pietra tombale sulla questione esodati, anzi, già si pensa ad una nuova, l’ottava. La rete dei comitati è tornata a chiedere un celere intervento da parte del Governo Renzi, che d'altronde ha promesso di porre la parola fine alla storia. In questa ottica c’è da segnalare l’incontro tra una delegazione di esodati ed i vertici del PD proprio per discutere i punti di questo ennesimo intervento.

Per i comitati, che già hanno l’avallo dei sindacati ed in ultimo anche quello della Commissione Lavoro, sarebbe auspicabile intervenire con un provvedimento ad hoc già per l’estate. Intervento neutro, senza inserirlo nella prossima finanziaria e senza aspettare la riforma sulla flessibilità che non risolverebbe i problemi di questi esodati.