E' Iniziata la raccolta firme per sostenere il DDL 857 Damiano - Baretta . Cioè uscita flessibile a 62 anni e 35 di contributi,con penalizzazioni decrescenti e quota 41 PER TUTTI senza penalizzazioni ed indipendentemente dall'età anagrafica. Su Facebook il gruppo " Lavoratori precoci uniti in difesa dei loro diritti " ha iniziato una massiccia campagna di fidelizzazione invitando tutti i suoi iscritti a partecipare e aderire alla petizioneRIFORMIAMO LA LEGGE FORNERO - Sosteniamo il DDL 857 Damiano-Baretta ".

La petizione si propone di ottenere per giugno 2016 la calendarizzazione e la discussione dei problemi rimasti insoluti per troppo tempo: sarebbe a dire la questione precoci, lavori usuranti e Opzione donna. 

La scelta giusta per risolvere le questioni più spinose

Tutto questo è nato dall'approvazione del DDL 857 di Damiano che consentirebbe la risoluzione di numerosi problemi. Si otterrebbe principalmente lo svecchiamento delle aziende, dando lavoro ai giovani disoccupati, gli esodati e i beneficiari di ammortizzatori sociali si vedrebbero riconosciuti il diritto di andare in pensione con 41 anni di contributi.

L'iniziativa parte dal gruppo dei lavoratori precoci dell'Emilia Romagna ma intende estendersi anche alle altre regioni d'Italia. 

La posizione dei Sindacati

Intanto si avvicina la data del 2 Aprile quando i sindacati di CGIL, CISL e UIL scenderanno nelle piazze di Venezia, Roma e Napoli alla guida dei segretari nazionali per sollecitare Renzi e il Governo a considerare e discutere la correzione della riforma Fornero e della flessibilità pensionistica. Intanto Renzi, e gli altri esponenti del governo, hanno fatto sapere a più riprese che hanno intenzione di affrontare il problema nella prossima legge di Stabilità. Se così fosse nel prossimo documento programmatico l'argomento dovrebbe essere messo in calendario.

Solo in questo modo si potrebbe effettivamente vedere se le intenzioni del governo sono reali o se stia solo lasciando trascorrere altro tempo. Intanto l'Istat ha pubblicato i coefficienti da utilizzare per la rivalutazione delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti per calcolare a quanto ammonterà una pensione con decorrenza 2016. La variazione determinata ha dato come risultato 0,0051. Il coefficiente di rivalutazione è pari a 1,0051 e se si prende in considerazione uno stipendio di 40.000 euro nel 2013 in pensione vale tra i 40.080 a 40.880 euro.