Il rapporto tra coloro che hanno percepito la Aspi in passato e l'attuale Naspi, la nuova prestazione a sostegno del reddito per i disoccupati, rimane alquanto controverso. Si sa che i lavoratori che dal 1° maggio 2015 hanno perso involontariamente l'occupazione percepiranno la Naspi, che contiene numerose novità rispetto alle indennità previste in passato. Per beneficiare della Naspi, occorre avere lavorato per almento 13 settimane nei quattro anni che precedono la disoccupazione con almeno 30 giornate di lavoro effettivo nell'anno solare che precede l'evento di disoccupazione.

Rispetto al passato non è più necessaria la presenza di due anni di assicurazione, un requisito che in passato aveva determinato l'esclusione dal beneficio di molti disoccupati.

Una delle difficoltà maggiori, per quanto riguarda la Naspi, è il calcolo della durata della prestazione. Leggendo la nuova norma, sarebbe sufficiente identificare il numero di settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti e dimezzarlo, per stabilire la durata dell'assegno. In realtà, il nuovo regime, prevede che debbano essere scomputati tutti i periodi precedenti per i quali è già stata erogata una indennità di disoccupazione.

Come verrà calcolata la durata della Naspi

L'Inps ha chiarito che per effettuare il calcolo della durata dell'assegno occorre detrarre il valore minore tra il numero di settimane di prestazione (DSO/ASPI) già fruite in passato e il numero di settimane di contribuzione effettivamente presenti, di valore pari alla durata teorica della prestazione che precede l'evento di disoccupazione. Ciò vuol dire che se un lavoratore ha percepito, nel periodo che intercorre tra il 1° gennaio 2014 e il 1° gennaio 2015, l'indennità Aspi, il numero di settimane utili che verranno conteggiate negli ultimi 4 anni saranno ridotte a 104, comportando il fatto che la Naspi avrà durata di un solo anno. Questo varrà solo nel caso in cui, nell'anno che precede l'evento di disoccupazione per il quale è stata erogata la Aspi, il lavoratore abbia versato 52 settimane di contributi. Nel caso che il numero di settimane fosse inferiore, saranno scomputate solo le settimane di lavoro ricadenti in quel periodo.