La riforma delle Pensioni anticipate sarà affrontata nella legge di Stabilità 2017. E' Pietro Ichino, giuslavorista della Commissione lavoro del Senato, a parlarne nell'edizione odierna di Italia Oggi affermando che la flessibilità in uscita dal lavoro sarà possibile solo con un taglio dell'assegno pensionistico. Sarà il prezzo pagato dai lavoratori più anziani per l'anticipo di quattro anni rispetto all'età prevista per la pensione di vecchiaia.
Secondo Ichino è lo stesso contribuente che è disposto a pagare la pensione anticipata con un assegno più modesto.
Pensioni anticipate 2016: perché applicare il taglio
Pertanto la pensione anticipata, nelle previsioni della riforma che verrà discussa dal Governo Renzi nell'ultima parte del 2016, dovrà prevedere necessariamente la decurtazione del mensile. Per Ichino è proprio questo il vantaggio del meccanismo contributivo: permettere quell'"indifferenza finanziaria" dei conti del sistema stesso perché è lo stesso contribuente a sostenere l'anticipo. In altre parole, la riforma delle pensioni nel nome della flessibilità si potrà realizzare solo se non comporterà delle nuove spese per lo Stato.
L'idea non piace ai sindacati, all'opposizione e alla minoranza sinistra del Partito democratico che contestano il taglio nell'assegno. Ma Ichino sul punto è irremovibile: "La non applicazione del taglio nell'assegno comporterebbe l'aumento del debito statale. Un beneficio per chi oggi ha sessant'anni che, però, verrebbe pagato dalle future generazioni". E' proprio a favore di chi oggi ha venti, trenta o quarant'anni che dovranno andare le eventuali risorse che si libererebbero nel sistema previdenziale: questi contribuenti andranno in pensione solo a 70 anni con un assegno pensionistico ben più modesto rispetto a quello attuale.
Riforma delle pensioni: se ne discuterà solo a fine 2016?
Di riforma delle pensioni si sarebbe dovuto già discutere ad inizio del 2016.
Il motivo del rinvio a fine anno, in sede di discussione della legge di Stabilità 2017, sta proprio nella diversità di vedute e di coperture delle misure previdenziali. La pensione anticipata che sta proponendo la Commissione Lavoro della Camera di Cesare Damiano prevede l'uscita anticipata di quattro anni con una decurtazione del mensile dell'8%. La proposta riscuote tanti consensi, ma anche tante contestazioni: anche nella maggioranza c'è chi vorrebbe coprire la flessibilità con le spese correnti dello Stato.