Si fa sempre più intenso lo scontro tra sindacati ed esecutivo in materia di riforma Pensioni. Bocciata dalle organizzazioni sindacali la proposta di flessibilità in uscita per la pensione anticipata col 3% di penalizzazione formulata nei giorni scorsi dal presidente dell'Inps Tito Boeri dopo aver discusso della questione previdenziale con il premier e leader del Pd Matteo Renzi.

Previdenza, nuovo intervento del leader della Cisl

"Il Governo - ha detto oggi il segretario generale della Cisl - continua a fare annunci". Il riferimento è alle diverse opinioni espresse e proposte formulate oltre che dal premier da diversi ministri, dal presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale, economisti e opinionisti. Questo - ha aggiunto - serve davvero a poco". Annamaria Furlan torna oggi a chiedere all'esecutivo di assumersi le proprie responsabilità, convocare il tavolo di confronto con i sindacati ed essere nelle condizioni "come governo di fare una proposta di riforma - ha ribadito il leader della Cisl in preparazione della mobilitazione unitaria del 2 aprile prossimo - della peggiore legge pensionistica europea".

Furlan: ok buste arancioni, ma priorità è flessibilità

La Furlan ha ricordato che già a fine dell'estate scorsa il premier aveva promesso delle modifiche alla legge Fornero spiegando che aveva chiesto al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, di trovare la soluzione più adatta. "Spero davvero - ha sottolineato il segretario generale della Cisl - che sia coerente". Positivo il giudizio della Cisl nei confronti delle buste arancioni per la trasparenza sul futuro previdenziale dei lavoratori, La Furlan ha definito l'iniziativa dell'Inps "sacrosanta", ma ciò che per i sindacati è prioritario in questo momento, ha ricordato la dirigente sindacale, è la flessibilità. A bocciare la proposta di Boeri per i prepensionamenti con penalità dal 3 al 9% rispetto all'anno di anticipo di accesso alla pensione anche la Uil di Carmelo Barbagallo.

"Le ipotesi sulla possibile flessibilità d'accesso alla pensione con una penalizzazione del 3% - ha detto il segretario confederale della Uil Domenico Proietti - comporterebbe un costo troppo alto per i lavoratori.