Non bastano i buoni propositi ma servono soprattutto le risorse economiche e finanziare per poter realizzare una riforma Pensioni capace di ammorbidire la rigidità in uscita imposta dalla legge Fornero che ha di fatto chiuso anche le porte dei giovani al mondo del lavoro tenendo ancora in attività gli ultrasessantenni. Lo ha ribadito oggi, tornando a parlare della flessibilità in uscita per la pensione anticipata, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti (Pd).
Pensioni, il ministro del Lavoro 'richiama' il presidente dell'Inps
"La flessibilità delle pensioni - ha ricordato l'esponente dell'esecutivo - la volevo già nel 2016.
Ma non si fa - ha aggiunto - in due minuti". Il ministro Poletti, in un'intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera, replica al presidente dell'Inps, Tito Boeri, in questi giorni molto attivo sul tema della riforma pensioni con dati, proposte e simulazioni che incalzano il Governo Renzi. "Boeri - ha detto oggi il ministro del Lavoro e delle Politiche sociale - fa il suo mestiere. Ma un conto - ha aggiunto l'esponente del Governo Renzi - è fare il presidente dell'Inps, un conto governare. Lui può formulare proposte - ha detto Poletti replicando a Boeri - ma a noi spetta decidere".
Pensione anticipata, scontro tra Boeri e Poletti sulla flessibilità
Il ministro del Lavoro ha ribadito oggi che prima di sbilanciarsi ulteriormente sulla riforma pensioni il governo deve individuare le necessarie coperture finanziarie e che per questo occorre "avere il via libera dell'Europa".
Poletti ha spiegato che l'esecutivo punta a trovare una soluzione per la riforma del sistema previdenziale che non sia penalizzante per i più deboli. Non si è fatta attendere, oggi, la controreplica di Boeri al ministro del Lavoro sulla riforma pensioni. "Poletti ha ribadito - ha detto il presidente dell'Inos - quello che sappiamo tutti. Cioè - ha aggiunto - che chi ha responsabilità di governo decide. Noi abbiamo un ruolo diverso - ha spiegato Boeri a margine di un incontro con l'Agid - che punta a fare delle proposte".