La nota del Miur sul bonus al merito del 19 aprile aveva destato non poche perplessità. In teoria, doveva rispondere ai dubbi dei docenti, in pratica ne ha sollevati molti altri. Ed ecco che i primi risultati si iniziano a vedere. La Uil, tramite un comunicato, fa sapere che una Scuola ha emanato una circolare in cui si invitano i genitori a scegliere, in occasione dell'incontro scuola-famiglia, uno o più docenti che si sono distinti in modo particolare.
La scheda è anonima e sarà consegnata in una sorta di seggio elettorale che verrà allestito per l'occasione. Turi attacca immediatamente l'iniziativa ricordando che la scuola non è un reality e che questo modo di procedere è offensivo e improvvisato.
Valorizzare gli insegnanti col bonus al merito? La strada è sbagliata
La nota del Miur sul bonus al merito sembra aver dato il via ad una sorta di talent. Ma la scuola non è un programma televisivo in cui il vincitore si decide sulla base di una preferenza personale. Turi fa notare che questo avrebbe dovuto essere un progetto di qualità della Buona Scuola, invece risulta essere la presentazione di un prodotto simile a quello utilizzato per i prodotti commerciali in cui si verifica il gradimento della clientela.
Un modo di procedere, a detta del sindacato, offensivo e improvvisato. Votare il proprio insegnante preferito con una votazione anonima non è sinonimo di giudizio del merito e tanto meno una garanzia di imparzialità.
La frase incriminata non ha fatto altro che creare confusione
Viene fatto notare che la frase contenuta nella nota Miur, in cui si invitano i dirigenti scolastici a coinvolgere l'intera comunità scolastica nel suo complesso, non ha fatto altro che creare confusione. Il risultato di questo modo di agire è un indebolimento della figura del docente e della sua autorevolezza, nonché della scuola in generale. Il metodo è sbagliato, dice Turi senza mezzi termini, e sono i fatti a dimostrarlo.
La scuola una volta era caratterizzata dalla libertà di insegnamento e dai principi della Costituzione che la rendevano libera, inclusiva e laica. Questo modo di procedere che va nella direzione opposta va fermato, conclude. Resta aggiornato sul tema della scuola, cliccando il tasto Segui che trovi in alto vicino al titolo.