Cresce la delusione dei lavoratori dopo la pubblicazione del Documento di programmazione economica e finanziaria da parte del Governo, visto che non hanno trovato riscontro le aspettative di chi pensava di trovare al suo interno un riferimento diretto alla flessibilità previdenziale. Purtroppo non è stato così, visto che tra previsioni di crescita dell'economia ridotte all'1,2% (con un taglio di 0,4 punti percentuali rispetto a quanto previsto) e attenzione per i conti, l'esecutivo ha deciso di mantenere un atteggiamento di attesa al riguardo.

D'altra parte, va evidenziato come questo non significhi necessariamente una chiusura alla riforma previdenziale, stante che una nota pubblicata a lato del Def (il programma nazionale di Riforma) prevede comunque una valutazione di fattibilità in merito a "interventi volti a favorire una maggiore flessibilità nelle scelte individuali, salvaguardando la sostenibilità finanziaria ed il corretto equilibrio nei rapporti tra generazioni".

Riforma pensioni: atteggiamento prudente ma resta l'intenzione di aprire alle uscite anticipate

Nel frattempo sono arrivati i primi commenti dalla politica, secondo la quale il mancato inserimento della flessibilità previdenziale nel Def non deve comunque essere interpretato come una bocciatura.

"Sulle Pensioni l'impegno resta, ed il Governo ci sta lavorando" ha spiegato il Sottosegretario Baretta, riferendosi alle recenti aperture operate da altri esponenti dell'esecutivo (come quelle ad opera del Sottosegretario Nannicini). Il motivo del mancato riferimento diretto all'interno del Documento sarebbe invece relativo ad un atteggiamento prudenziale nei confronti dell'Unione Europea, da cui si attende il via libera alle azioni di Governo. "Dopo di che contratteremo la flessibilità e anche con quella sceglieremo cosa mettere nella prossima legge di stabilità" spiega Baretta, specificando che in merito a questo tema sarà importante anche l'apporto ed il contributo in arrivo dalle prossime discussioni parlamentari. 

Il tema della flessibilità resta la partita più importante da giocare

Sulla questine si sono registrati anche i commenti del Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che ha puntato proprio alla flessibilità come ad un importante traguardo da raggiungere nel contesto delle regole Europee.

Per l'esponente del Governo, il nostro Paese "ha tutte le carte in regola per chiedere e ottenere la flessibilità", anche perché "le riforme continuano". Ed a proposito delle regole di funzionamento attualmente in vigore, Padoan spiega che "le sfide per l'Europa non sono austerità versus flessibilità, ma sono avere posizioni comuni verso i migranti, verso il terrorismo e verso la disoccupazione giovanile".

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