La vicenda di Ilaria, raccontata dal sito Web redattoresociale.it e ripresa da Orizzonte Scola e Tecnica della Scuola, conferma, ancora una volta, come le 'regole' dettate dal governo su questo concorso sono al quanto discutibili e inique.
Ilaria Venanzi si trova al nono mese di gravidanza e, secondo il calendario delle prove scritte, dovrebbe sostenere la prova di inglese il prossimo 19 maggio, a soli otto giorni dalla scadenza dei termini relativi alla gestazione.
Ultime news scuola, lunedì 2 maggio: docente prossima al parto, negato cambiamento sede
L'insegnante 34enne si è rivolta all'Ufficio Scolastico Regionale umbro per chiedere che le venisse assegnata una sede il più vicino possibile a casa, per evitare spostamenti troppo lunghi e faticosi.
Ebbene, la risposta che le è stata data è che il sistema decide la sede attraverso una procedura informatizzata e che, pertanto, non è possibile fare alcuna modifica. Tra l'altro, il bando del concorso scuola 2016 non prevede alcuna deroga per le donne in gravidanza, nemmeno se queste si dovessero presentare alla prova munite di certificato medico che attesti di essere vicinissime al parto.
Da precisare che la richiesta dell'insegnante è stata fatta prima che venissero pubblicate le date e le sedi delle prove e che Ilaria Venanzi ha scritto persino al Miur per esporre il proprio caso. Nulla da fare.
Il 22 aprile scorso, la docente ha appreso di essere stata assegnata a Perugia, a circa 120 chilometri di distanza da casa. Tra l'altro, l'insegnante fa presente come il primo elenco fosse uscito con un criterio sbagliato (quello della data di nascita) e che, quindi, non è vero che il sistema informatico non è in grado di effettuare delle modifiche.
'Vergogna! Cosa devo fare? Sobbarcarmi un viaggio di 120 chilometri oppure rinunciare?'
'Vergogna! Con che coraggio possiamo definire l'Italia come uno stato di diritto quando esistono queste discriminazioni?' si è sfogata l'insegnante. Tra l'altro, Ilaria Venanzi, che ha condiviso la propria esperienza su Facebook, è stata contattata da diverse altre colleghe che hanno particolari necessità, come quelle di allattare il proprio bambino ogni due ore.
A questo proposito, sembra che le commissioni concedano il permesso dietro accompagnamento di un commissario ma che il tempo 'perso' per l'allattamento non possa essere più recuperato...Evviva la giustizia...