In occasione della festa del Primo Maggio i sindacati sono stati protagonisti di pesanti accuse al governo centrale. Le notizie sulla riforma pensioni segnalano l'intervento della Camusso, leader della Cgil, che si è scontrata con Renzi e l'Europa. Lo slogan delle sigle sindacali è stato 'Contrattazioni, occupazione, Pensioni', temi centrali nel dibattito politico delle ultime settimane. Evidentemente le recenti proposte sulla flessibilità in uscita presentate dal sottosegretario di Palazzo Chigi Nannicini non sono bastate per placare l'ira di Cgil, Cisl e Uil riguardo il tema previdenziale.

Rimane aperta la ferita dei lavoratori precoci, che chiedono l'approvazione di quota 41, ma anche degli stessi esodati, per i quali Cesare Damiano prospetta un'ottava salvaguardia da parte dell'esecutivo, dopo la settima (e definitiva) di fine 2015. Temi che il governo è chiamato ad affrontare nel corso dei prossimi mesi, per dare una risposta convincente a tutti quei lavoratori rimasti 'scottati' dalla Legge Fornero.

Renzi e Europa, le accuse della Camusso

Non sono passate inosservate le pesanti critiche che Susanna Camusso ha rivolto a Renzi e l'Europa nel corso del suo intervento ieri durante la festa del Primo Maggio. Le ultime notizie sulla riforma pensioni ci riferiscono le parole esatte del segretario nazionale della Cgil contro il presidente del Consiglio e l'Ue: 'L'Europa chiede e il governo obbedisce: penso - afferma la sindacalista, alla richiesta di superare i contratti nazionali, all'idea - sottolinea - di peggiorare sempre la condizione pensionistica'.

Intervento condiviso da buona parte dei lavoratori, anche se vi è un gruppo di persone che si domandano ancora oggi dove fossero i sindacati in occasione dell'approvazione della riforma Fornero, il peccato originale del governo Monti, dopo la caduta - per alcuni 'pilotata' - di Silvio Berlusconi. Parole che si riferiscono all'età anagrafica sempre più spostata in avanti prima di poter accedere alla pensione, come tra l'altro affermato dallo stesso Boeri la scorsa settimana, quando lanciò il monito per la fascia di lavoratori nata negli anni '80, che si ritroveranno sul posto di lavoro quando avranno 70 anni.

Non va sottovalutato nemmeno il caso dei precoci, una categoria fortemente penalizzata dalla Fornero, così come gli esodati. Tra qualche anno, la soglia per andare in pensione senza penalizzazioni per i precoci salirà a 43-45 anni di contributi.

Ancora protesta

Quello di ieri non è stato l'ultimo intervento critico nei confronti dell'attuale classe politica che governa il Paese.

I sindacati scenderanno nuovamente in piazza per chiedere al governo la modifica della riforma pensioni Fornero già questo mese, in data 19 maggio. A darsi appuntamento tra le strade della capitale e delle altre città italiane saranno anche i lavoratori precoci, che proseguono la loro lotta per vedere riconosciuti i propri diritti. Occorrerà capire ora cosa deciderà di fare il governo centrale. Un primo segnale è arrivato la settimana scorsa, quando sono venute alla luce le prime 3 proposte di flessibilità per altrettante categorie di lavoratori. Vedremo se l'esecutivo sceglierà di accelerare improvvisamente oppure mantenere un profilo basso fino al prossimo autunno, quando poi la discussione, verosimilmente, entrerà nel vivo. Per conoscere le ultime novità sulle pensioni al 3 maggio cliccate Segui in alto a destra.