Il panorama politico è quanto mai incerto per quanto riguarda la riforma pensioni per il 2016/2017: negli ultimi giorni, Cesare Damiano aveva lanciato una petizione online affinché i cittadini potessero sottoscrivere la sua proposta di riforma previdenziale che prevede la Quota 41 per i precoci e un'uscita anticipata con il massimo dell'8% di penalità (il 2% per ogni anno di anticipo); è della giornata di ieri la risposta di Giuliano Cazzola, strenuo difensore dell'impianto della Legge Fornero, che ha chiesto ai giovani di non sottoscriverla perché sarebbe rovinosa per il loro futuro.

Nel frattempo, giungono altre notizie importanti: alcuni ricorsi per i rimborsi per la mancata indicizzazione delle Pensioni (parzialmente risolta con il bonus Poletti) sono stati vinti e dovrà essere la Corte Costituzionale a dover decidere. Infine, si segnalano alcuni dati sulla fuga all'estero dei pensionati italiani e quali sono le agevolazioni per coloro che scelgono di andarsene via.

Cazzola e i ricorsi alla Corte: ultime novità riforma pensioni oggi 4 maggio

Giuliano Cazzola non ha mai fatto mistero che per lui non vi sia bisogno di alcuna riforma pensioni per il 2016/2017: strenuo difensore dell'impostazione Fornero, ha deciso di intervenire sulla petizione online lanciata da Cesare Damiano chiedendo ai giovani di non firmarla e ricordando un suo precedente intervento in cui spiegava perché tale riforma sarebbe troppo onerosa per i conti pubblici.

La notizia del giorno, però, è il fatto che il Tribunale di Milano ha rinviato la decisione definitiva sui ricorsi per la mancata indicizzazione delle pensioni alla Corte Costituzionale, in quanto vi sarebbero dei profili di incostituzionalità nel provvedimento del governo Monti. Si tratta di una vittoria importante per i pensionati e di una vera e propria tegola sulla 'testa' del governo Renzi, che, qualora dovesse versare gli arretrati sugli assegni a tutti coloro che ne avrebbero diritto, non potrebbe che andare in difficoltà. L'attesa per la sentenza definitiva è alta, ma, secondo quanto riportato da ilGiornale a partire da sentenze precedenti, le speranze di una vittoria definitiva nei ricorsi potrebbero essere abbastanza alte.

La fuga all'estero: ultime novità riforma pensioni oggi 4 maggio

Uno dei modi che gli italiani stanno adottando per cercare di evitare la pesante fiscalità sulle pensioni è quello della cosiddetta 'fuga all'estero'. Secondo quanto riportato da laRepubblica, gli ultimi dati pubblicati dal rapporto Inps World Wide spiegano come il numero di italiani che stanno prendendo questa decisione sia in costante crescita: soltanto nel 2014 sarebbero stati circa 5mila i pensionati che hanno deciso di 'emigrare' all'estero. Ma come funziona il meccanismo della fiscalità sulle pensioni all'estero? La normativa è estremamente semplice: basta dimostrare di risiedere all'estero per la metà più uno dei giorni dell'anno, dunque 183, in maniera tale che, sulla pensione, si applica la fiscalità del paese ospitante e non quella del paese d'origine.

Le mete che sembrano essere le più ambite dagli italiani sono i paesi che si affacciano sul Mediterraneo: la Spagna, la Tunisia e il Marocco. Si spiegherebbe in questo senso la proposta di Tito Boeri di cambiare la normativa sulle pensioni all'estero: l'idea del Presidente dell'Inps sarebbe quella di limitare questo dispositivo. Per aggiornamenti su tutte i nodi fondamentali delle pensioni, della previdenza, dei rimborsi e delle 'fughe', cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.