La riforma scolastica varata con la Legge 107 lo scorso luglio 2015 dall'esecutivo Renzi è stata veramente ad un passo dalla sua cancellazione. Orizzonte Scuola riporta in un articolo il virgolettato del premier che era stato intervistato al riguardo da Repubblica Tv. Con un tweet dei suoi Renzi ha fatto outing, indicando il momento di forte contrasto vissuto in parlamento alla vigilia dell'approvazione della contestata legge.
Si ricorderà come pochi giorni prima del voto di fiducia sulla legge di riforma scolastica ci fu una interruzione del dibattito la cui giustificazione ufficiale rilasciata agli organi di informazione fu la necessità di rifletterci ancora per qualche tempo.
La defaillance
L'eco delle polemiche per un concorso docenti 2016 falsato non si è ancora spenta ed ora, con questo ulteriore affondo del premier, le repliche infuocate non si faranno attendere. A Repubblica Tv il Presidente del Consiglio confessa che c'è stato un momento di tentennamento e che di fronte alle proteste vibranti di tutto il mondo della scuola ci stava ripensando.
Dopo una riunione con i suoi la decisione di andare avanti e tirare una riga col passato. In questo modo è stata vinta la battaglia contro chi ne voleva il ritiro. Tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni e dalla minoranza del Pd furono respinti e questa tendenza sta perdurando anche col DDL all'esame di Montecitorio.
Il cammino della legge scuola
Le difficoltà incontrate a quei tempi furono veramente tante. Questa Legge di riforma scolastica probabilmente ha battuto ogni record di contestazione degli ultimi 20 anni. La maggioranza di governo visse sicuramente i giorni più difficili ed intensi, con le numerose levate di scudi da parte dei sindacati e degli insegnanti culminate con lo sciopero del 5 maggio del 2015 che registrò una delle più elevate percentuali di partecipazione della categoria docente. Ed il Decreto Scuola approvato in Senato, attualmente all'esame della Camera con testo blindato, ne rappresenta un rimedio inadeguato.