In Commissione Lavoro, i Sindacati sono stati ascoltati in una audizione giovedì 23 giugno. Il tema dell’audizione era la Naspi per i lavoratori stagionali che come oramai ampiamente risaputo, penalizza proprio questa categoria di lavoratori. Il fatto che se ne parli è già importante per gli addetti al settore turistico, ma le possibilità che si corregga il tiro, che si faccia qualcosa per sistemare questa evidente anomalia di questo sussidio sono davvero ridotte al lumicino.
Ecco di cosa si è parlato e che novità ci sono, soprattutto per la fine dell’estate quando numerosi lavoratori avranno terminato i loro periodi di lavoro.
Per 300mila lavoratori si prospetta un inverno duro
La Naspi così come è stata concepita è davvero negativa per i lavoratori stagionali. Il sussidio per disoccupati infatti prevede l’erogazione di una indennità che per durata deve essere pari alla metà delle settimane lavorate nei 4 anni precedenti il termine dell’ultimo rapporto di lavoro. Questo sempre che i periodi di lavoro precedenti, quindi quelli del quadriennio, non siano già stati utilizzati per le vecchie disoccupazioni.
Proprio questo tassello è quello che di fatto rende dura e penalizzante la Naspi per i lavoratori di cui parliamo. Infatti, dando per scontato, vista la tipologia di lavoro che è quella degli stagionali, che abbiano già usufruito di Aspi, Mini Aspi o requisiti ridotti negli anni passati, i periodi utili al calcolo della durata saranno solo quelli della stagione estiva appena partite. In definitiva, la metà dei 4, 5 o 6 mesi di cui in genere consta una stagione lavorativa turistica. Pochi mesi di disoccupazione che abbasseranno di molto il reddito di questi soggetti e delle loro famiglie e c’è già chi parla di nuovi poveri proprio in riferimento agli stagionali.
Speranze di una salvaguardia? Poche purtroppo
L’incontro in Commissione è stato inserito in un contenitore più vasto, non si è discusso solo di Naspi, ma di diverse problematiche del lavoro e della previdenza. Le indiscrezioni che sono uscite dall’incontro, parlano di poco tempo dedicato alla questione, secondo le voci solo 15 minuti. È stato Luca Sabatini, esponente dell’Inps in materia ammortizzatori sociali e sostegno al reddito, a parlare di Naspi. La relazione ha confermato quello che tutti sanno, cioè la forte penalizzazione a cui sono soggetti gli stagionali. Sempre Sabatini però ha anche detto che per l’anno 2016 non ci sono novità e non c’è allo studio nessuna salvaguardia, nessun intervento per limitare i danni per quello che rischia di diventare un grosso problema per quasi tutti i 300mila lavoratori del settore.
Nella relazione si specifica che la Naspi è un sussidio che punta a coprire tutte le tipologie di lavoratori, tanto è vero che ha cancellato tutti gli altri ammortizzatori sociali precedentemente in vigore per chi perde il lavoro. Sostenere le prerogative di una sola tipologia di lavoratori andrebbe contro il principio di globalità con cui è stata istituita. Come dire, o si provvede a cambiare la Naspi dalle origini, cioè prevedendo una riforma totale di questo sussidio (difficile a poco più di un anno dalla sua entrata in vigore) dal punto di vista legislativo, oppure tutto rimarrà come è, con buona pace per chi resterà per buona parte dell'anno senza lavoro e senza copertura del sussidio.