Salta accordo chiamata diretta. Aspro e risentito il commento del  il quale ha commentato duramente la decisione di chiudere le trattative con il Miur. 'Il Ministero si è presentato con in mano un album di figurine, che avrebbe dato vita al commercio di acquisto titoli. [...] Una tabella di titoli difficile da definire, quantificare, certificare, che non dava garanzie di oggettività.

Accordo chiuso dunque per il momento anche se i sindacati hanno dichiarato di non volersi fermare davanti a questa prima difficoltà.

I titoli invalutabili della chiamata diretta

Secondo il segretario della UIL Scuola, Pino Turi, la tabella titoli presentata dal Miur e di cui vi abbiamo parlato ieri nelle due proposte avanzate dal Ministero, come certificazioni e possibilità di aggirare le graduatorie senza utilizzare il cv dei docenti da assegnare agli ambiti territoriali, richiede una tipologia di certificazioni come quella per contrastare il bullismo o il favorire l'inclusione e integrazione dei soggetti con disabilità, metodo Montessori, Pizzigoni, Agazzi; dottorato di metodologie didattiche; nel contesto classe come inutili perché già facenti parte delle competenze intrinseche del docente.

Secondo Turi, la tabella titoli proposta dal Miur non farebbe che creare un vero e proprio mercato di titoli, a discapito dell'esperienza del docente - richiesta dai sindacati generali - che però pare non sia stata valutata dal Ministero. In base a quanto riportato da OS, il segretario UIL ha fatto un esempio che ha del paradossale: nella tabella si legge che il dirigente scolastico potrebbe richiedere il possesso di una certificazione per teatro o danza per l'insegnamento in un'istituzione scolastica dove sono presenti determinate discipline. Orizzonte scuola ha riportato proprio stamattina le due tabella proposte: la prima dal Miur e la seconda dai sindacati, possibile da visualizzare collegandosi a questo link http://banner.orizzontescuola.it/certificazioni_miur_chiamata_diretta.pdf

Esperienza e non titoli o certificazioni

Il Miur ha avanzato due proposte che includono il possesso di titoli e certificazioni in materia di inclusione, integrazione, conoscenza della principali forme di disabilità, bes e dsa compresi, dispersione e disagio, didattica digitale e metodologia CLIL, pratica musicale, senza dare particolare importanza al servizio dell'insegnante e della sua esperienza in campo, attività formative per almeno 60 ore svolte presso enti accreditati (master inclusione per es).

I sindacati generali - come anche dichiarato dalla UIL - hanno ricercato una forma di equilibro tra titoli e certificazioni in materia e esperienza nei diversi campi e settori (contesti scolastici) individuando delle aree di rischio come quelle dell'abbandono scolastico, immigrazione, italiano L2 o LS seconda lingua, competenze informatiche e quanto sopra indicato per le attività didattiche sul sostegno. È naturale che se il dirigente scolastico si trova in una scuola con un numero crescente di alunni dsa, bes o con disabilità, sia costretto all'inserimento di requisiti 'cartacei' e/o di servizio in queste problematiche. Così come se presta servizio in una scuola in cui gli alunni stranieri sono numerosi, sia necessario ricercare un insegnate di italiano- che a parità di altri - abbia prestato servizio all'estero, per esempio, o che conosca la lingua veicolare degli alunni coinvolti nella disciplina per cui si ricerca il docente. Se desiderate continuare a seguirci, cliccate su 'Segui' in alto alla vostra sinistra, e/o votate la nostra news, cliccando su una delle 5 stelle in alto a destra.