La piattaforma Istanze On line ha dato sovente dei problemi: già quando era iniziato il caricamento delle candidature per il concorso docenti 2016 il sistema aveva collassato presentando numerosi rallentamenti ed intoppi. Ora le problematiche non sembrano essere risolte: una docente ha visto la sua candidatura, opportunamente inviata, non pervenire presso il Ministero. Di conseguenza l'insegnante non ha potuto prendere parte all'iter concorsuale poiché non risultava iscritta al concorso a cattedra 2016. La docente ha fatto così ricorso, avvalendosi dell'aiuto di un'associazione sindacale, ed è riuscita a ottenere il giusto riconoscimento dei propridiritti.
ma andiamo con ordine.
Tar dalla parte di una docente: Miur deve risarcire
Gilda degli Insegnanti di Bari, l'associazione sindacale che ha assistito la docente, si dice soddisfatto del risultato raggiunto. Una docente, dopo essersi candidata per partecipare al concorso Scuola 2016, non ha visto accettata la sua domanda poiché questa a causa di un malfunzionamento della piattaforma Istanze On line, non era stata presa in carico. L'insegnante ha fatto causa, ottenendo la piena accettazione del proprio ricorso e la conseguente vittoria. Ma cosa è successo? La docente ha provato ad inserire la domanda di partecipazione, ha ricevuto la canonica conferma tramite mail. L'insegnante ha voluto poi verificare il corretto inserimento della domanda ed ha effettuato nuovamente l'accesso alla piattaforma in essere: il sistema prevedeva l'annullamento della domanda, in questo caso e la docente l'ha re-inserita per una seconda volta.
Nuovamente la docente ha ricevuto la mail di avvenuta notifica. Quando sono stati pubblicati gli elenchi contenenti i nomi dei candidati che potevano partecipare al concorso docenti 2016, il nominativo della docente non figurava.
La docente ha contatto l’Ufficio Scolastico Regionale ma il suo nominativo non poteva essere inserito in maniera postuma.
La donna ha ritenuto opportuno rivolgersi al Gilda degli Insegnanti di Bari, agendo per un ricorso presso il Tar Puglia. Il ricorso è stato accolto e la docente è stata risarcita anche con la somma di euro 1.000,00. Il Miur è stato quindi invitato, tramite sentenza, ha fornire strumentazioni adeguate atte alla tutela dei docenti, in questo caso si fa riferimento a mezzi informatici, e a non creare danni agli insegnanti stessi.