Le novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 3 luglio ci riportano le dichiarazioni di Tommaso Nannicini sulla quattordicesima per i pensionati e le ultime parole di Cesare Damiano, tornato a tuonare contro la politica liberale perseguita dall'Unione Europea in questi ultimi anni. Punto di riflessione anche per i lavoratori precoci, i quali potrebbero essere i protagonisti indiscussi dei prossimi giorni.

Ieri vi avevamo parlato del buco nero dell'Inps e della scarsa fiducia dei giovani sull'istituto. 

Pensioni, il sottosegretario Nannicini sulla quattordicesima

Le ultime notizie sulle pensioni hanno per protagonista Tommaso Nannicini. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio è sempre più al centro del dibattito previdenziale. Figura spesso accostata all'Ape, l'anticipo pensionistico con cui l'esecutivo Renzi intende introdurre la flessibilità in uscita, l'economista italiano continua ad occupare un ruolo di primo piano nella previdenza italiana, andando a "sfidare" , sotto questo aspetto, quel Cesare Damiano che continua ogni giorno, con insistenza, a dare consigli al governo. 

Le ultime parole di Nannicini hanno per oggetto la quattordicesima di luglio.

Il sottosegretario alla presidenza ha rilasciato un'ampia intervista al Corriere della Sera, dove ha toccato diversi argomenti. Tra questi anche quello, appunto, delle quattordicesime. L'ex consigliere economico del premier Renzi (incarico svolto dal 2014 al 2015) ha rilanciato l'ipotesi di un assegno più generoso per chi ha un reddito più basso, sottolineando come la decisione politica non spetti però a lui. 

La quattordicesima, ha sottolineato Nannicini, è un altro strumento che può rivelarsi utile per combattere le difficoltà che ogni giorno si ritrovano ad affrontare migliaia di pensionati nel nostro Paese. Per questo motivo, oltre al bonus degli 80 euro per le Pensioni minime, idea rilanciata qualche mese fa dal presidente del Consiglio, Nannicini ha detto che esistono anche altri strumenti, ad esempio la quattordicesima. 

In merito alla flessibilità in uscita, Nannicini non ha escluso che si possa arrivare fino a 4 anni di anticipo (ad oggi la proposta prevede l'uscita anticipata a 63 anni e 7 mesi).

Inoltre ha ribadito che le penalizzazioni, per le fasce più deboli, saranno pari all'1 per cento. Inoltre l'economista si è detto convinto che l'Ape sarà presa in considerazione sopratutto dalle fasce più deboli, contrariamente a quanto oggi si crede. 

Damiano e i tempi stretti

Attraverso una nota pubblicata sul proprio sito, Cesare Damiano in previsione della Direzione del Pd di domani, lunedì 4 luglio, ha ribadito il suo no al Trattato Transatlantico sul commercio e gli investimenti. Quest'ultimo, secondo l'ex ministro del Lavoro, sarebbe vicino alla politica liberale di questi ultimi anni, che non ha fatto altro che aumentare i miliardari e i poveri, andando ad indebolire pesantemente il ceto medio.

Un problema su cui ci si aspetta una risposta da Renzi anche, sottolinea Damiano, sul fronte pensioni, tema caro all'esponente dem. 

Il parlamentare del Partito democratico ha espresso il proprio parere positivo al confronto tra sindacati e governo, con l'ultimo incontro avvenuto di recente, ed ha suggerito all'esecutivo di trovare presto un accordo, prima del Referendum sulla Costituzione, per non avere, afferma Damiano, brutte sorprese in occasione della Legge di Stabilità.