Non esiste soltanto nello spazio, no. Il buco nero è anche tra noi. Lo sa bene l'Inps, che "piange" 140 miliardi di euro. E come nelle favole dove il finale risulta essere sempre amaro, ecco la notizia di 90 miliardi irrecuperabili. Numeri che arrivano direttamente dalla Commissione sugli enti di previdenza. Una mazzata al welfare di dimensioni gigantesche. Ma non è tutto. Dei poco meno 1.8 milioni di artigiani iscritti alla gestione separata dell'Inps, soltanto il 6 per cento ha meno di 30 anni. La scommessa sul futuro è già persa?

Crisi economica - Urgono risposte.

La più immediata rispolvera sempre la crisi economica. Nonostante il governo si sforzi nel ripetere che l'Italia sta tornando a rialzare la testa, l'economia reale dice altro. I freddi numeri sembrano seguire il medesimo trend. E la coperta previdenziale è sempre più corta. Come un gatto che si morde la coda. La crisi delle aziende italiane non ha aiutato, anzi. Il fallimento di molte di esse ha fatto il resto.

Buco nero - Crisi ed evasione fiscale vanno spesso a braccetto. Anche se uno dei mali dell'Italia non è di certo una novità degli ultimi anni. La Commissione sugli enti di previdenza ha chiesto una maggiore efficienza dell'attività di contrasto all'evasione contributiva. Parole che si sentono ripetere da più parti.

Ma che, puntualmente, vengono ogni anno disattese. La notizia non passa però inosservata. Il tema delle pensioni è uno dei principali argomenti di discussione tra i cittadini. E se l'Inps fa segnare un tale "risultato" la preoccupazione è inevitabile.

Alert - "L'accantonamento per la copertura delle mancate riscossioni tende a essere insufficiente".

Lo dice la Commissione. Un alert indirizzato all'istituto presieduto da Tito Boeri. Non dei più rassicurativi, aggiungiamo noi. Né per i comuni cittadini. Che tra Ape, Rita, prestito bancario eccetera risultano essere disorientati. Tanto più di fronte a simili notizie.

Distacco - Senza dimenticare uno dei punti più importanti.

Il distacco dei giovani. Si diceva il 6,4 per cento nell'introduzione. Un peso lo può giocare la disoccupazione giovanile. Un altro invece la mancata fiducia, venuta ormai meno. Non molto tempo fa le buste arancioni hanno riservato una sorpresa non esattamente positiva. Con quale pensiero i giovani, che si affacciano al mondo del lavoro oggi, guardano alla loro pensione di un domani? Una risposta c'è. Inconfessabile però.