In un'intervista rilasciata al Corriere.it, il ministro Giannini, tra le altre questioni, ha trattato anche il nodo del concorso scuola 2016. La sua prospettiva è sembrata immediatamente ottimistica: non bisogna vedere l'alto tasso di bocciature ma l'alto tasso di promozioni: il 50% di docenti ammessi all'orale è frutto di unaselezione che è stata fatta sulla base della qualità e del merito. L'intervistatore ha sottolineato come si trattasse di personale abilitato nelle università italiane e come la supplentite non potrà essere curata se in classe poi si troveranno coloro che sono stati 'bocciati': la Giannini ha risposto che la supplentite non si elimina schiacciando semplicemente un tasto e che il problema vero è stata proprio la confusione tra i diversi percorsi abilitanti (SISS, TFA e PAS).

La promessa è che con la Buona Scuola tutto torni alla normalità con percorsi chiari e una carriera facile da individuare.

E i problemi riscontrati al concorso scuola 2016?

L'intervistatore ha incalzato il ministro Giannini dicendo che comunque alcune cose non hanno funzionato nelle procedure del concorso scuola 2016: il riferimento è stato alle dimissioni di intere commissioni, alle prove che si sono volte il maniera irregolare, ai computer che spesso non hanno funzionato come dovevano, alle classi di concorso in cui tutti i candidati sono stati bocciati (il caso della clase A18 in Calabria). La risposta del ministro Giannini si è incentrata sul fatto che, con numeri così elevati, è fisiologico che quale anomalia si sia verificata, ma in linea di massima tutto è andato per il meglio.

Sul nodo delle bocciature, la Giannini ha evitato la risposta dicendo semplicemente che la colpa è dell'Italia in cui non si ha più l'abitudine ai concorsi pubblici e soprattutto ai processi di valutazione. Le parole della Giannini hanno suscitato polemiche soprattutto perché la si accusa di non sottolineare mai gli errori che sono stati commessi. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.