Il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, ha firmato il decreto relativo alle nuove assunzioni per l'anno scolastico 2016/2017: le immissioni in ruolo riguarderanno 32.000 nuovi docenti e 10.000 lavoratori ATA (personale ausiliario, tecnico, amministrativo).

Il Miur ha ottenuto il nulla osta da parte del Ministero dell'economia per le nuove assunzioni che seguiranno la consueta procedura già adottata in precedenza, ovvero il 50 per cento da concorso e il 50 per cento da Graduatorie ad Esaurimento. 

Ultime news scuola, 9 agosto: Giannini ha firmato il decreto sulle assunzioni docenti e Ata 2016/7

La suddetta operazione porterà in cattedra i nuovi insegnanti entro il quindici settembre, in pratica due settimane dopo quella che dovrebbe essere la 'deadline' riguardante le operazioni di mobilità e chiamata diretta: d'uopo usare il condizionale, visto il caos derivante dai numerosi errori commessi durante la procedura riguardante i trasferimenti dei docenti.

Naturalmente, il ministro Giannini ha speso, ancora una volta, parole di elogio nei confronti del governo, visto che l'organico della Scuola pubblica italiana, a detta della responsabile del Miur, verrà 'arricchito con 32 mila insegnanti che entreranno in ruolo o per vittoria nel concorso che si sta avviando alla conclusione o per scorrimento delle graduatorie ad esaurimento'.

Assunzioni anno scolastico 2016/2017 ultime notizie: sindacati esprimono la loro delusione

Per la verità, se si considerano gli esiti dell'altrettanto contestatissimo concorso docenti, c'è poco da stare allegri: c'è da sottolineare come, soprattutto per quanto riguarda le assunzioni per i posti della scuola dell'infanzia e della primaria, la parte del leone la faranno soprattutto le GaE.

Delusione, ovviamente, da parte dei sindacati visto che le 32.000 nuove assunzioni copriranno solo il turn over e, come fatto presente da Anief, 80.000 docenti abilitati saranno costretti a rimanere nel loro stato di precarietà. Anche per il prossimo anno scolastico 2016/2017 le supplenze dovrebbero superare quota centomila, così come avvenne lo scorso anno: con buona pace della riforma scolastica che avrebbe dovuto debellare la malattia della scuola pubblica italiana, per l'appunto, la 'supplentite'.