I sindacati avevano avvertito che il nuovo dispositivo della 'chiamata diretta' connesso alla mobilità scuola avrebbe creato, a causa soprattutto della tempistica eccessivamente stretta, molte situazioni al 'limite'. Abbiamo già raccontato la storia della docente che, nonostante abbia un figlio autistico, è stata mandata dalla Calabria nella città di Prato per un evidente 'errore' dell'ormai famoso 'algoritmo'.

La storia di oggi, invece, riguarda la mancanza di chiarezza intorno alle precedenze che dovrebbero avere gli insegnanti che (loro malgrado, ovviamente) usufruiscono della legge 104 perché portatori di handicap: si tratta della vicenda di una docente che, affetta da sclerosi multipla, ha avuto un'assegnazione poco consona alla sua condizione.

L'USP di Napoli, la legge 104 e la mobilità scuola

Si tratterebbe, insomma, ancora una volta di una cattiva gestione della complessa procedura per la mobilità Scuola in connessione con la cosiddetta 'chiamata diretta'. La docente in questione denuncia come l'intera procedura è stata gestita dall'USP di Napoli: in spregio a qualsiasi considerazione di priorità per i portatori di handicap, l'Ufficio ha predisposto che, per i cosiddetti 'invalidi', le scuole venissero assegnate d'ufficio, senza poter esprimere alcuna preferenza su una sede più 'comoda'.

E così la docente si è trovata ad essere chiamata in un istituto comprensivo che risulta essere uno dei più lontani e difficilmente raggiungibili e che presenta tre sedi, dislocate sul territorio, l'una molto lontana dall'altra. La denuncia è chiara: la discriminazione consiste nel fatto che, mentre a tutti gli altri docenti è stata data la possibilità di elencare le sedi di preferenza (l'assegnazione d'ufficio avverrebbe soltanto se nessuna di esse li chiama), ai docenti portatori di handicap questa possibilità non è stata concessa. Dopo la discriminazione contro le donne (il caso dei presidi che, in fase di colloquio per la chiamata diretta, indagavano sulle intenzioni di maternità di una docente), si segnala ora anche una discriminazione verso i portatori di handicap. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.