La gestione della mobilità dei docenti per l'anno scolastico 2016/2017, al termine delle operazioni straordinarie previste dalla legge della Buona Scuola, ha portato ad allarmanti criticità, come ha dovuto ammettere anche lo stesso ministero dell'Istruzione. La strada per ovviare agli errori dell'algoritmo è quella della conciliazione: secondo i dati del Miur, sono stati accolti i casi più rilevanti, quantificabili in 2.641 domande di conciliazione su 4 mila istanze nelle scuole primarie e di trecento per le scuole medie, perlopiù di docenti assunti nella fase C di un anno fa. 

Mobilità docenti 2016, ricorso se la conciliazione dovesse fallire

E' bene precisare che, se la strada della conciliazione con il ministero non dovesse portare al risultato sperato, ovvero all'assegnazione dell'ambito scolastico auspicato, oppure il ministero dovesse proporre al docente un ambito differente da quello ipoteticamente spettante, il ricorrente potrà non accettare la proposta ministeriale e proseguire la vertenza con ricorso al giudice del lavoro.

E' stata questa la procedura che ha visto vincitrice una professoressa del foggiano, con due figli piccoli, che si è vista assegnare dal giudice di Trani (ordinanza numero 5890 del 16 settembre 2016), un ambito più vicino rispetto a quello deciso, in prima istanza, in Friuli Venezia Giulia. La professoressa vantava un punteggio maggiore rispetto ad altri docenti che avevano ottenuto un ambito nella stessa regione di appartenenza. Secondo il giudice di Trani, pertanto, non è stato applicato il principio secondo il quale le amministrazioni devono decretare le assegnazioni attraverso lo scorrimento delle graduatorie e dei relativi punteggi vantati dagli iscritti. 

Trasferimento docenti 2016, come si fa il ricorso

Pertanto, ai docenti non soddisfatti delle assegnazioni post-mobilità, in caso di non accettazione della conciliazione, non rimane che ricorrere al giudice.

E' bene fare attenzione alla sede del tribunale presso la quale si presenta il ricorso, che dovrà essere quella dove si è preso servizio dallo scorso 1° settembre e non in quella competente per territorio relativa all'ambito scolastico desiderato. Inoltre, il ricorso non sarà più possibile per i prossimi tre anni se il docente dovesse accettare la sede proposta dal ministero dell'Istruzione in sede di conciliazione.