I pensionandi potranno accedere al nuovo anticipo pensionistico (APE) anche tramite il ricorso all'impiego part time, modulando così un'uscita graduale dal lavoro. Si tratta di un'opzione che risulterà disponibile solo per la cosiddetta APE volontaria, quindi per coloro che avranno maturato almeno 63 anni di età ed al contempo 20 anni di contribuzione. L'opzione permette di anticipare il pensionamento di vecchiaia fino a tre anni e sette mesi, tramite il ricorso ad un prestito ponte mediato dall'Inps.

In questo modo il lavoratore potrà frazionare l'importo dell'anticipo (e la conseguente penalizzazione), stante che nello specifico l'assegno previdenziale avrà la funzione di integrare la riduzione del reddito derivante dal tempo parziale. Per il meccanismo del prestito nulla cambierebbe in questo scenario, premesso che avrà natura ventennale e dovrà essere accompagnato da un'assicurazione sulla vita a garanzia dell'operazione. Ma tra i criteri utili per poter fruire della misura vi sono anche dei limiti di reddito messi a regolazione dell'assegno maturato: vediamo insieme di cosa si tratta nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni anticipate e tempo parziale: soglia minima per poter accedere fissata a 700,00 euro?

Stante il quadro appena descritto, il lavoratore che deciderà di ricorrere all'APE volontaria mantenendo al contempo in essere un rapporto di lavoro part time dovrà comunque conseguire un vincolo di reddito minimo (al netto della rata da rimborsare), stimato attorno alle 700,00 euro al mese. Nella pratica sembra che la soglia sarà fissata attorno ad 1,4 - 1,5 volte l'assegno sociale, un requisito utile ad evitare che il futuro pensionato si ritrovi a vivere la vecchiaia in povertà. Il costo esatto dell'operazione sarà definito successivamente alla legge di bilancio 2017, tramite degli accordi quadro tra Abi e Ania.

Ma la quota d'interessi pagata per il prestito potrà comunque essere detratta dalla dichiarazioni dei redditi del neo pensionato al 50%, una misura che permetterà di abbattere il peso della penalizzazione in fase di dichiarazione dei redditi.

L'Ape volontaria come scelta di invecchiamento attivo

Tramite il meccanismo del ricorso all'APE volontaria ed al lavoro part time il Governo torna a proporre al lavoratore una possibile scelta di invecchiamento attivo, con la quale si riduce gradualmente il carico di lavoro al crescere dell'età. L'iniziativa sembra rilanciare quanto già fatto nel recente passato con il part time agevolato, misura che nella pratica non sembra però essere stata accolta con favore da molti lavoratori.

Nel prossimo futuro vedremo se il ricorso al prestito ponte seguirà la stessa sorte o sarà adottato da una platea più ampia.

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