Arrivano conferme sulla disponibilità delle venticinquemila cattedre della Scuola per l'anno scolastico 2017/2018 direttamente dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. Il nuovo corso dei docenti è stato delineato nella giornata di ieri, 4 ottobre 2016, nel corso di un incontro tenutosi con i sindacati. Il numero delle cattedre sarà determinato dalla trasformazione di quello che è considerato l'organico di fatto, coperto dalle supplenze e non da docenti di ruolo, in organico di diritto.

Proprio sulle supplenze, la Giannini è tornata a ribadire che il limite di 36 mesi per i contratti annuali dovrà essere conteggiato partendo dallo scorso 1° settembre, azzerando, pertanto, le supplenze precedenti. 

Assunzioni scuola 2017/18: supplenti dall'organico di fatto a stabilizzati?

La proposta di conversione delle cattedre di fatto dovrà trovare spazio nella legge di bilancio, da emanarsi entro la fine del 2016. Non senza le resistenze del ministero dell'Economia e del Tesoro che obietta sulla cifra indicata dal Miur per le 25 mila cattedre (200 milioni di euro), conteggiando circa il quadruplo della spesa tra scatti e ricostruzioni di carriera.

Spetterà, dunque, al Governo Renzi decidere e destinare le risorse necessarie per la stabilizzazione dei docenti. Nel tavolo con i sindacati non è mancata la discussione sui temi più scottanti della riforma della scuola e dell'inizio dell'anno scolastico. La chiamata diretta, la mobilità e lo sblocco dei contratti degli insegnanti. 

Mobilità scuola 2017/18 e rinnovo contratto docenti: le novità

Sul piano della mobilità straordinaria, come su quello della chiamata diretta, Giannini ha manifestato la propria soddisfazione per come sono state condotte le operazioni. A fronte di uno spostamento di 207 mila docenti per l'anno 2016/17, sono scaturite appena cinquemila domande di conciliazioni, delle quali più della metà accolte.

Ma sarà proprio la proposta delle 25 mila nuove cattedre a permettere ai docenti che sono andati ad insegnare nelle regioni del Nord, partendo da Sud, di invertire il tragitto nella prossima mobilità. Il discorso, però, dovrà essere rapportato alla situazione attuale dei docenti, ovvero occorrerà considerare che il 65% delle cattedre sono disponibili a nord di Roma e 8 docenti su dieci provengono dalla capitale in giù. Su questo punto, scrive Italia Oggi, la ministra confida nella collaborazione dei sindacati con la messa a punto di un calendario nel quale si possa discutere anche del rinnovo del contratto del comparto scuola, fermo da 7 anni.