Stop all'Anticipo pensionistico col prestito previdenziale e via libera alla Quota 41 di anzianità contributiva per tutti i lavoratori: è questa la nuova proposta lanciata nell'ambito della riforma Pensioni da Progressi, l'organizzazione italiana no-profit di mobilitazione online e sul territorio vicina alla minoranza del Partito democratico che già nei mesi scorsi ha raccolto più di 50.000 firme a favore del ddl 857 a prima firma Cesare Damiano.

Pensioni, niente Ape e Quota41 per tutti

La proposta viene formulata in una lettera aperta inviata al premier e leader del Pd Matteo Renzi. "Niente Ape - viene sintetizzata la proposta e Quota 41 per tutti". All'esecutivo si chiede in pratica di ritirare la formula Ape per l'uscita anticipata dal lavoro e inserire la Quota 41 per tutti i lavoratori, in modo che tutti possano andare in pensione con quarantuno anni di contributi previdenziali senza nessuna penalità sugli assegni pensionistici. Una misura fortemente auspicata, in particolare, dai lavoratori precoci. Viene chiesto anche di calcolare l'aspettativa di vita non più ogni due anni (come avviene attualmente) ma ogni cinque anni.

Secondo Progressi è inaccettabile il fato che dopo aver lavorato una vita, versando contributi previdenziali per 41 anni, sia possibile accedere alla pensione soltanto mediante un prestito erogato dal sistema bancario e assicurativo.

Nuova lettera di Progressi al premier Renzi

Così come è inaccettabile - secondo l'organizzazione italiana no-profit di mobilitazione online e sul territorio vicina alla sinistra dem - che debba essere limitato il diritto di accedere al trattamento previdenziale a quei lavoratori che hanno già versato per quarantuno anni, se non di più, i contributi. "Dobbiamo farci sentire ora - ha scritto in una nota il presidente di Progressi, Vittorio Longhi, invitando a firmare online la lettera aperta a Renzi sulla riforma pensioni - che è in discussione la legge di Bilancio per risolvere davvero - ha sottolineato - le ingiustizie della legge Fornero".

Per aderire alla petizione online è possibile collegarsi con il sito www.progressi.org e firmare la lettera a Renzi dal titolo "Niente Ape e Quota 41 per tutti". "Solo se arriveranno migliaia di email - ha aggiunto Vittorio Longhi - potremo ottenere un risultato concreto". Questo l'invito alla partecipazione per sostenere la Quota 41 per tutti, nel frattempo continua la battaglia anche sui social affinché vada a buon fine l'operazione di proroga di Opzione donna come previsto da un emendamento alla legge di Bilancio 2017 già approvato in commissione Lavoro alla Camera.