I contenuti del nuovo contratto mobilità docenti 2017/8 continuano a generare polemiche e questa volta è il coordinamento docenti fase C a lamentarsi per l'intesa raggiunta dal Ministero dell'Istruzione e dai sindacati. La 'pietra dello scandalo' è quella relativa alla richiesta di titolarità sull'attuale sede di servizio. Vi avevamo anticipato nelle scorse settimane come il problema avrebbe generato scontento tra chi avrebbe desiderato confermare il proprio posto nella sede dove sta attualmente lavorando.

Ultime news scuola, 3 febbraio: docenti fase C 'Perchè non possiamo concorrere su posti diversi dal nostro?'

I docenti fase C hanno sollevato un dubbio in merito alla legittimità di tale provvedimento: infatti, nella lettera indirizzata ai sindacati e al Miur, si ipotizza il caso in cui nella stessa Scuola si possano liberare altri posti. La domanda che si pongono i docenti è la seguente: sebbene nell'accordo Miur-sindacati il nostro posto sia stato definito come 'sede non esprimibile' (vedi relazione Flc-Cgil), perchè non possiamo fare richiesta di trasferimento su eventuali altri posti disponibili?

L'articolo 8 del contratto mobilità siglato dai sindacati confederali parla espressamente della possibilità di presentare domanda per tutti i posti disponibili.

Non si tratta di chiedere la titolarità sul posto occupato attualmente e allora è legittimo impedire ai docenti fase C di poter fare richiesta di trasferimento su altri posti disponibili solamente perchè lavorano già in quella scuola? Perchè a tutti gli altri docenti viene consentito fare domanda su quella scuola e non a loro che già ci stanno lavorando?

Mobilità 2017/8 ultime notizie 3 febbraio: ecco le richieste dei docenti fase C

D'altronde, la ministra Fedeli parla di 'continuità didattica quale valore da perseguire nella scuola' ma, in questo caso, si sta facendo di tutto tranne che favorire la continuità didattica solo per penalizzare quei docenti che vorrebbero continuare a lavorare nella loro sede attuale.

I docenti fase C chiedono, pertanto, di poter acquisire la titolarità prima della domanda di mobilità, come avvenne l'anno scorso per gli insegnanti di sostegno; che si rendano pubbliche le disponibilità dei posti, scuola per scuola e ambito per ambito e che, infine, venga loro concesso di fare domanda nel caso in cui si liberassero dei posti aggiuntivi nella loro sede di servizio.