La notizia di istituire un ordine di accesso all'anticipo pensionistico sulla base delle diverse categorie di lavoratori rischia di riaccendere le polemiche sui provvedimenti di riforma previdenziale inseriti in Legge di Bilancio 2017. Dopo che nel pomeriggio di ieri indiscrezioni di stampa hanno rivelato l'intenzione del Governo di procedere ad una sorta di corsia preferenziale per i disoccupati, sono tornati ad elevarsi i toni della discussione sia sulla stampa nazionale (dove si è arrivati a parlare di "retromarcia" sull'APE), sia tra i Comitati ed i gruppi di discussione informali sul web.

D'altra parte, dall'approvazione della Manovra avvenuta alla fine dello scorso anno i lavoratori attendono ormai da mesi di conoscere quali saranno i criteri effettivi di accesso alle tante misure di flessibilità, mentre le anticipazioni che si sono susseguite di settimana in settimana hanno offerto ben poche certezze al crescere del clima di aspettativa. Nel mentre, la discussione tra Sindacati e Governo è proseguita con una certa distanza rispetto alle richieste di allargamento della platea dei beneficiari da parte dei primi, seppure il clima è stato descritto sempre come collaborativo e costruttivo.

Pensioni anticipate, APE e Quota 41: prosegue l'attesa per i decreti attuativi

Stante la situazione lo sguardo resta comunque rivolto al prossimo primo maggio, data di avvio dell'anticipo pensionistico - APE -, mentre i sindacati sono in pressing sull'esecutivo per il varo dei decreti attuativi. "Penso che debbano darsi una mossa" ha commentato a tal proposito Susanna Camusso (Segretaria Generale della Cgil), ricordando proprio la prossima scadenza dell'1/05. La rappresentante dei lavoratori ha ribadito che la scadenza è vincolata ad un impegno di legge e non può essere disattesa, a conferma dell'urgenza con cui sono attesi i decreti attuativi riguardanti tra l'altro l'APE e la quota 41 per i precoci.

Connessa ai provvedimenti attuativi resta collegata anche la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata - RITA - del secondo pilastro, che seppure potrà essere richiesta direttamente al proprio fondo pensione dovrà necessariamente passare per la certificazione dei requisiti utili all'APE volontaria.

Il Governo alle prese con le coperture della misura

Tutto questo resta inserito all'interno di uno scenario nel quale i tecnici del Governo sono alla ricerca della quadra rispetto alle coperture stanziate per i provvedimenti di flessibilità previdenziale. Le stime sull'anticipo pensionistico parlano di una platea potenziale di circa 35mila aderenti, contro risorse stanziate per 300 milioni di euro nel 2017.

Le domande in eccesso rispetto alle coperture saranno protocollate dall'Inps e messe in graduatoria per l'anno successivo: da qui l'esigenza di definire un ordine di priorità, con i disoccupati in precedenza davanti ai disabili ed a chi ha familiari a carico. Parallelamente proseguirà il confronto con i sindacati: il nuovo incontro è atteso per il prossimo 20 marzo 2017, dopo che è stato rimandato il precedente appuntamento fissato al 13/3. Per quella data sarà forse possibile avere un quadro più esaustivo del nuovo meccanismo di ingresso allo studio del Governo.

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