A circa due anni dalla prima riforma della Scuola degli ultimi anni, quella di Renzi del 2015 con la legge 107, Il Sole 24 Ore traccia un bilancio non pienamente positivo né per l'offerta formativa a favore degli studenti e nemmeno per i docenti, dal punto di vista delle assunzioni e professionale. Alcune delle novità annunciate non sono ancora entrate a pieno regime o, addirittura, non sono mai state introdotte: l'alternanza scuola-lavoro, ad esempio, ha ancora molti progressi da compiere.

L'aver rimandato il nuovo esame di maturità all'anno scolastico 2018/19 implicherà che gli alunni di terza superiore che hanno sperimentato nello scorso anno l'alternanza, non potranno farla valere nel credito formativo agli esami di Stato.

Assunzioni docenti potenziamento Buona scuola: le materie dove sono impiegati

Ancora più complesso è stato il capitolo riguardante le disponibilità dell'organico dell'autonomia e l'immissione in ruolo nella scuola di decine di migliaia di docenti del potenziamento. Di fronte a tanti insegnanti "in più" le scuole si sono regolate a seconda del ciclo di studi. Pertanto, le scuole del primo ciclo hanno potenziato le aree linguistiche, artistiche e musicali.

Quelle del secondo ciclo, le materie scientifiche e linguistiche e, conseguentemente, le aree sociali, economiche, artistiche e musicali. Nello specifico, secondo quanto previsto dai commi 28 e 31 della legge 107/2015, le scuole superiori hanno predisposto, dal terzo anno, dei veri e propri insegnamenti opzionali tra i quali rientrano i corsi di lingua o di giornalismo, ma anche i laboratori teatrali, artistici, musicali, fotografici, storico-cinematografici e di scrittura creativa. A seconda dell'indirizzo, altri insegnamenti sono stati previsti nella robotica, nell'economica, nell'astronomia e nella medicina.

Flop Buona scuola Renzi: docenti assunti per svuotare le graduatorie

Tuttavia, concretamente, i posti di potenziamento dei docenti nelle scuole sono stati assegnati non proprio in linea con il Piano triennale dell'offerta formativa.

Nelle scuole del primo ciclo, infatti, sono stati assegnati al massimo 3 posti, molto meno dei 9-10 delle scuole del secondo ciclo. Ma, la massiccia assunzione di ruolo di tanti insegnanti non ha risposto ai reali bisogni delle scuole. Sono stati immessi in ruolo, infatti, numerosi insegnanti in materie dove non servivano, anziché provvedere a coprire le carenze di discipline come italiano, musica, scienze e matematica. La logica seguita, secondo Il Sole 24 Ore, è stata pertanto quella di svuotare il più possibile le graduatorie ad esaurimento senza arrivare ai risultati attesi nell'offerta formativa delle scuole.