A quale età o con quale numero di anni di contributi potranno andare in pensione anticipata o di vecchiaia i lavoratori che sono prossimi alla pensione con i nuovi aumenti attesi a partire dal 2019? È una delle domande che molti contribuenti si stanno facendo non conoscendo con esattezza gli incrementi anagrafici e contributivi che potrebbero scattare tra due anni in base a quanto previsto dalla riforma Fornero.
Infatti, proprio nei giorni scorsi è stato anticipato che il Governo dovrà occuparsi nuovamente di Pensioni per aumentarne i requisiti di uscita (sia per la pensione anticipata che per quella di vecchiaia) nel prossimo autunno. Incrementi che, proprio dal 2019/2020, verranno effettuati con cadenza biennale.
Ultime pensione anticipata e vecchiaia 2017: quali incrementi età e contributi dal 2019?
Al momento si tratta di ipotesi che, in ogni modo, sono appena al di sopra delle precedenti previsioni di uscita con la pensione anticipata o di vecchiaia. Infatti, le precedenti tabelle indicavano aumenti di quattro mesi dal 2019 per la pensione anticipata (a 63 anni e 11 mesi o a 43 anni e 2 mesi di contributi) e per quella di vecchiaia (63 anni e 11 mesi).
Tuttavia, negli ultimi giorni è circolata l'indiscrezione che, in base alla speranza di vita, gli aumenti potrebbero essere addirittura di 5 mesi e, pertanto, la pensione anticipata arriverebbe a 64 anni (oppure a 43 anni e 3 mesi) e quella di vecchiaia a 67 anni. Il calcolo per il biennio dal 2019 e per quelli successivi diventa, pertanto, articolato ed incerto. Infatti, una lavoratrice statale di 59 anni compiuti a maggio scorso e contribuente dal 1979 ha scritto un quesito all'esperto di pensioni de Il Sole 24 Ore chiedendo quando fosse possibile l'uscita per la pensione. Con l'attuale legislazione, le donne hanno l'uscita per la pensione anticipata maturando i 41 anni e 10 mesi di contributi (gli uomini 12 mesi in più).
Pensioni anticipate 2017 e vecchiaia: uscita per statale con aumenti della riforma Fornero
Dai dati forniti dalla contribuente è possibile stabilire orientativamente quale sarà l'anno di uscita da lavoro con la penisone anticipata o con quella di vecchiaia. Infatti, la lavoratrice potrà andare in pensione anticipata tra il 2021 e il 2022 quando occorreranno 42 anni e cinque mesi di contributi (o qualche mese in più nell'ipotesi che il Governo decida per un aumento dell'età più consistente). La pensione di vecchiaia, invece, sarà possibile a partire almeno dai 67 anni. Inoltre, trattandosi di lavoratrice statale, la maturazione del diritto all'uscita per la pensione prima di compiere i 65 anni comporta l'obbligo del collocamento a riposo d'ufficio nel momento in cui si maturi tale limite.