Studiare nuove agevolazioni per le lavoratrici di sesso femminile e le giovani generazioni; è quanto chiedono i sindacati nella loro proposta unitaria presentata a margine del confronto tenutosi lo scorso 13 luglio con il Governo. Dopo i risultati ottenuti a seguito dell'entrata in vigore dell'Ape Sociale e della Quota 41 per le parti sociali, infatti, è arrivato il momento di andare avanti e continuare la loro battaglia al fine di arrivare ad una soluzione anche per le donne e le giovani generazioni oggi penalizzati dalla grave crisi economica.
I sindacati pronti ad affrontare la Fase 2
Le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil, infatti, avrebbero chiesto di accelerare i tempi per l'avvio della cosiddetta Fase 2 che non potrà prendere piede se non dopo l'entrata in vigore del tanto atteso Ape volontario. A nulla sono serviti i due incontri svoltisi rispettivamente il 4 e l'11 luglio visto che, il Governo Gentiloni non è riuscito ancora a pronunciarsi. Per questo motivo le organizzazioni sindacali convocheranno un altro incontro politico al fine di mettere in discussione alcuni interventi che possano introdurre una flessibilità pensionistica oltre all'individuazione di nuove risorse.
Di fondamentale importanza sarà anche l'argomento riguardante l'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita che, come si evince dalle recenti stime dell'Istat potrebbero determinare un ulteriore aumento dell'età pensionabile a partire dal 2019 che costringerà molti lavoratori a lasciare il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 67 anni di età anagrafica.
Tra i piani dei sindacati, anche una pensione di garanzia per i giovani volta ad integrare il trattamento minimo che andrebbero a percepire al raggiugimento dell'età per il pensionamento oltre all'utilizzo delle risorse stanziate per la proroga del regime sperimentale donna e dell'ottava misura di salvaguardia per prorogare la durata dell'Ape Sociale e del meccanismo di Quota 41 al fine di dare a tutti i lavoratori la possibilità di anticipare l'uscita secondo le norme introdotte con la nuova Legge di Stabilità.
Il Governo studia nuovi interventi
Il Governo, invece, starebbe studiando nuovi interventi che possano riconoscere i lavori di cura e assistenza prestati dalle donne ai fini contributivi e che possano introdurre un meccanismo di uscita anticipata finanziato interamento dallo Stato e studiato appositamente per le lavoratrici: scopo principale dell'intervento è l'eliminazione delle disparità di genere sul fronte previdenziale.