Quello della riforma Pensioni 2017 è diventato ormai l'argomento principe da diverso tempo a questa parte, tematica più che mai di attualità e che solleva numerose polemiche e discussioni tra i cittadini del nostro Paese. Tra pensioni anticipate, lavoratori precoci e la cosiddetta Fase 2, infatti, gli argomenti non mancano di certo. Oggi, però, focalizziamo l'attenzione sull'APe volontaria, ovvero quel prestito commisurato e garantito dalla pensione di vecchiaia, che dovrà essere erogato dalle banche al lavoratore che raggiungerà la maturazione del diritto.
Secondo quanto riportato da Pensionioggi.it, il Governo va verso l'approvazione definitiva del decreto attuativo e dopo la pausa estiva, quindi entro la fine settembre, il tutto dovrebbe diventare operativo.
Riforma pensioni: tutto quello che c'è da sapere sull'APe volontaria
Necessario, però, il passaggio della stipulla delle convenzione con le varie banche e le varie compagnie assicurative. Siccome i ritardi non sono mancati neanche in questo caso, anche per l'APe volontaria sarà prevista la retroattività a partire dall'1 maggio scorso per chi ne abbia i requisiti. Una volta che il DPCM verrà approvato, non dovrebbero esserci più ostacoli per la partenza ufficiale dell'APe volontaria che, ricordiamo, è accessibile a chi ha compiuto 63 anni anni e ai quali non mancano più di 3 anni e 7 mesi per poter accedere alla pensione di vecchiaia, a patto che si vantino almeno 20 anni di contribuzione.
Riforma pensioni: costi e convenienza dell'APe
Possiamo innanzitutto dire che l'APe volontaria sarà calcolata facendo riferimento all'importo pensionistico maturato alla data di presentazione dell'istanza che certifica l'acquisizione del diritto. La somma verrà calcolata al netto dell'Irpef dovuta soltanto per il reddito da pensione, includendo l'addizionale regionale ma non quella comunale e applicando le detrazioni fiscali che sono vigenti alla data di acquisizione del diritto. Il lavoratore interessato all'APe volontaria, inoltre, dovrà pagare una rata di ammortamento degli interessi maturati nel piano di accumulo, ma anche una commissione (1,60% dell'importo di ogni finanziamento) che permetterà l'accesso al fondo di garanzia.
Per quanto riguarda la quota contributiva della pensione, invece, questa verrà determinata in base ai coefficienti di trasformazione che sono vigenti nel momento in cui è presentata domanda. Per rimanere sempre aggiornati sull'argomento della riforma pensioni 2017 o sul mondo del lavoro e della scuola è possibile cliccare sul tasto "SEGUI" presente in alto accanto al nome dell'autore di questo articolo.