Continua a tenere banco l'argomento della riforma Pensioni 2017 e, dopo avervi proposto l'anteprima del decreto per l'APe volontaria, vogliamo parlare della richieste da parte della Uil per recuperare le risorse in ottica flessibilità in uscita. Secondo quanto riportato dal sito Pensionioggi.it, infatti, Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, avrebbe denunciato il fatto che le risorse per gli interventi previsti dalla Fase 2 della riforma pensioni ci sono ed è necessario un intervento che dia respiro al sistema previdenziale in occasione della prossima legge di bilancio.
Stando alle sue parole, il Governo non avrebbe alcun alibi, perché negli ultimi anni è stata fatta tanta cassa, prima con la legge Monti-Fornero, poi prelevando da alcuni fondi con fini previdenziali. Sono andati in economia oltre 6 miliardi che sono stati prelevati dal fondo per i lavori usuranti, per il lavoro di cura, per l'opzione donna e per le salvaguardie degli esodati. La richiesta da parte della Uil sarebbe quella di recuperare queste risorse e portare avanti gli interventi previsti per migliorare il sistema pensionistico. Come ben noto, tra l'altro, nei giorni scorsi la Uil ha avviato una raccolta firme per quanto concerne la Naspi (indennità di disoccupazione) e l'APe social.
Riforma pensioni: ecco i fondi coi quali si è fatto cassa
Partendo dal fondo per i lavori usuranti, viene denunciato il fatto che, pur essendo istituito nel 2009, ad oggi sono 1.997 i milioni di euro non utilizzati e questo perché è rimasto non attivo fino al 2010. Negli anni dal 2011 al 2014 è stato utilizzato in maniera parziale, mentre nel 2015 e 2016 una gran parte delle risorse sono state utilizzate per la copertura di altre poste di bilancio.
Nel 2010, poi, c'è stato anche l'incremento dell'età pensionistica per quanto riguarda le donne occupate nel settore pubblico e allo stesso tempo è stato istituito un fondo che doveva servire per sostenere il lavoro di cura attraverso le risorse risparmiate grazie a questa operazione.
In quel fondo, ci sarebbero al momento ben 3 miliardi di euro, che però sono rimasti inutilizzati perché il fono non è mai stato attivato.
Per quanto concerne le risorse per le salvaguardie degli esodati sarebbero stati risparmiati ben più di 645 milioni di euro, che vanno sommati ai risparmi derivanti dall'ottava salvaguardia ancora da conteggiare. La Uil ha comunicato, però, che a fronte delle 30.700 domande previste a luglio, quelle accolte sono 22.501 e da ciò si può ipotizzare un risparmio di almeno il 26% (circa 394 milioni di euro). Facendo una somma tra questi due elementi, si può pensare ad una cifra che va oltre a 1 milione di euro disponibile.
Infine, per quanto riguarda l'opzione donna, invece, la legge di stabilità 2016 aveva disposto che ci fossero 565 milioni di euro per coprire 25.000 pensionamenti e che, nel caso in cui ci sarebbero state risorse non usate, queste dovessero essere utilizzate per interventi con finalità simili.
Non è possibile quantificare con certezza quante siano le persone che abbiano scelto di usufruire dell'opzione donna, ma come confermato dalla Uil la platea è stata sovrastimata e questo potrebbe portare ad ulteriori risparmi.
In conclusione, quindi, la Uil ha voluto tirare le somme e le cifre sono veramente da capogiro, cifre che potrebbero essere riutilizzate per la fase due della riforma pensioni 2017. Se si sommano i 1.997 milioni di euro per il lavoro usurante, i 3.074 per quanto concerne le politiche sociali, i 1.039 milioni per le sette (e anche l'ottava) salvaguardie, si arriva ad un totale di 6.110 milioni di euro di risorse che potrebbero essere utilizzate a fini previdenziali ma che al momento rimangono nel limbo.
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