Continua a tenere banco l'argomento della riforma Pensioni 2017 e in particolare la questione relativa all'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni a causa del meccanismo legato all'aspettativa di vita. Dopo avervi chiarito quali dovranno essere tutti i punti da affrontare da qui fino alla fine di ottobre sul tavolo dei confronti, infatti, secondo quanto riportato dal sito Pensionioggi.it, la Cgil ha annunciato battaglia contro il prossimo scatto dell'età pensionabile, dichiarando che, se il Governo non dovesse rassicurare in maniera adeguata contro tale intervento, Susanna Camusso e i suoi seguaci sono pronti ad attivare una mobilitazione nazionale.
Riforma pensioni: la Cgil minaccia una mobilitazione sociale
Questo è quello che è emerso nel corso del dibattito a Lecce da parte della Cgil. In particolare, è stato Roberto Ghiselli ad alzare una critica piuttosto pesante nei confronti della seconda fase della riforma pensioni. Stando alle parole del segretario confederale, l'intenzione è quella di continuare i confronti tra sindacati e governo, ma questo non basta se non vengono prodotti risultati, perché fino a questo momento, secondo il suo parere, si sono fatti dei passi avanti ma del tutto irrilevanti. Se entro i primi giorni di ottobre non ci saranno le risposte attese, la Cgil potrebbe pensare ad una mobilitazione nazionale usando gli strumenti a disposizione.
Se per quanto riguarda la prima fase della riforma pensioni si è arrivati a qualcosa, anche se per Cesare Damiano l'APe sociale in particolare è uno strumento parziale, la seconda per Cgil e gli altri sindacati sembra quasi più importante, perché riguarderà argomenti centrali come la speranza di vita, il futuro dei giovani, il lavoro di cura e altro ancora.
E, in particolare, come già detto, uno dei punti più pressati dalla Cgil è proprio l'incremento dell'età pensionabile in base all'aspettativa di vita che partirà nel 2019. Stando alle parole di Ghiselli, infatti, verrà sollecitato il governo ad approfondire la questione perché non tutti hanno la stessa speranza di vita. Quindi fissare limiti uguali per tutti è qualcosa di poco equo.
Vanno riviste dinamiche di tipo finanziario ma anche di tipo sociale.
Riforma pensioni: questione prospettive per i giovani
Anche per quanto riguarda la pensione minima garantita c'è l'opposizione da parte della Cgil perché così facendo passa il messaggio che la carriera non dà alcun esito e si alimenta il lavoro in nero. La richiesta dei sindacati sarebbe quella di incentivare a restare nel sistema pubblico e a non sfruttare i fondi complementari per andare a sostituire gli ammortizzatori.
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