È ormai diventato da diversi anni uno degli argomenti più caldi e che suscita maggiori polemiche e discussioni tra il popolo italiano. Stiamo chiaramente parlando della riforma Pensioni 2017, e la situazione anche oggi non cambia, anzi, con l'avvio della cosiddetta seconda fase non mancano le diatribe tra gli addetti ai lavori, tant'è vero che la UIL avrebbe depositato proprio nella giornata di ieri la richiesta per avviare una raccolta firme in vista delle due proposte di legge per quel che riguarda la Naspi (l'indennità di disoccupazione) e l'APe sociale (di cui abbiamo tanto parlato nell'ultimo periodo).
Riforma pensioni: raccolta firme per la Naspi e l'APe social
Dopo le forti dichiarazioni da parte della CGIL, che ha affermato di essere pronta ad avviare una mobilitazione nazionale contro l'incremento dell'età pensionabile tramite il meccanismo della speranza di vita, i segretari generali di UIL (Carmelo Barbagallo) e della UILA (Stefano Mantegazza) avrebbe richiesto l'avvio della raccolta firme. Una per quanto riguarda la modifica dell'indennità di disoccupazione (Naspi), in particolare nella parte in cui viene ridotto il tempo di godimento dell'assegno e viene fissato un tetto ai contributi figurativi pensionistici; l'altra, che riguarda l'Ape Social e che mira ad ampliare lo strumento ad alcune categorie che sono rimaste fuori dalla misura, il sostegno alla genitorialità, all'occupazione femminile e alla possibilità di conciliare i tempi di vita e di lavoro per i genitori.
L'obiettivo sarebbe quello di raggiungere 100.000 firme. Queste proposte da parte della UIL potrebbero entrare a far parte di tutti quei correttivi che verranno presentati ad ottobre nei riguardi della riforma Fornero, in occasione della legge di bilancio. In quella occasione ci si occuperà di pensione di garanzia, lavoro di cura e previdenza complementare, ma anche di APe sociale, con l'obiettivo di inserire dei correttivi nei riguardi delle categorie escluse.
Il primo vero obiettivo sarebbe quello di ridimensionare il requisito contributivo per le madri che non hanno goduto della Naspi per la scadenza dei tempi di presentazione della domanda o perché non avevano i requisiti richiesti. Infine, la UIL sarebbe concorde con quanto affermato un po' da gran parte degli addetti ai lavori sull'aumento dell'età per uscire dal lavoro ed andare in pensione attraverso la speranza di vita.
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