I lavoratori che raggiungeranno nel 2019 i requisiti per andare in pensione in quanto addetti a “lavori usuranti”, come da Dlgs 67/2011, devono prestare molta attenzione alla data del prossimo 1º maggio, termine ultimo per poter presentare domanda presso l'INPS, altrimenti la decorrenza del beneficio pensionistico slitterà in avanti.
Gli addetti ai “lavori usuranti” raggiungono il diritto ad andare in pensione quando arrivano al raggiungimento di una quota e dei requisiti minimi di 35 anni di contributi versati e di 61 anni e sette mesi di età anagrafica.
Mansioni 'usuranti'
Possono godere dei benefici ai sensi del Dlgs 67/2011 gli addetti a mansioni classificate come particolarmente usuranti, come lavori in galleria o cave o miniere, in cassoni ad aria compressa, palombari, lavori ad alte temperature o in spazi ristretti, addetti all'asportazione dell'amianto; questi lavori per essere riconosciuti come “usuranti” devono avere avuto le caratteristiche della prevalenza rispetto ad eventuali altre mansioni svolte, e della continuità nel corso della carriera lavorativa.
Lavoratori 'notturni'
Sono tra le attività “usuranti” quelle svolte da lavoratori operanti su turni di notte della durata di almeno sei ore consecutive, che interessino la fascia compresa tra mezzanotte e le cinque della mattina, per un totale di minimo di 64 giorni nell'arco dell’anno; e quelle svolte da lavoratori che non rientrano nel caso precedente ma vengono comunque utilizzati per almeno tre ore nella fascia di tempo compresa tra mezzanotte e le cinque della mattina, per periodi lavorativi aventi durata pari all’intero anno.
Altre mansioni
Sono tra gli “usuranti”anche gli addetti alla linea catena che operano in aziende soggette a specificate voci tariffarie INAIL, utilizzati in mansioni ripetitive, e i conducenti di veicoli aventi una capienza totale di almeno nove posti, adibiti ad un servizio pubblico di trasporto collettivo.
Per poter accedere ai benefici previsti, le suddette mansioni devono essere state svolte per almeno la metà della carriera lavorativa, oppure per almeno sette degli ultimi dieci anni di lavoro.
Lavori 'usuranti' e lavori 'gravosi'
La categoria dei “lavori usuranti” non va confusa con quella dei “lavori gravosi”, di più recente introduzione, i quali godono di un beneficio pensionistico inferiore, consistente in uno sconto di alcuni mesi di lavoro, da scalare all'età anagrafica oppure agli anni di contributi versati, e nella possibilità di accedere alla cosiddetta “APE Social”.